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Venerdì 21 maggio, in occasione della giornata d’azione Sciopero per il Futuro, ha avuto luogo un sit-in organizzato dalla Gioventù Comunista (GC) presso la statua di George Washington a Lugano.

La manifestazione, svolta nel pieno rispetto delle vigenti normative sanitarie, ha voluto porre l’accento sulla necessità di analizzare la questione ambientale contemplando anche le responsabilità in materia di inquinamento e distruzione dei territori di eserciti e guerre.

Basti pensare alle emissioni di CO2 causate dal sovradimensionato esercito svizzero a livello locale e alla distruzione di interi ecosistemi causata dalle guerre a livello globale, oltre all’innumerevole costo di vite umane che questi conflitti portano con sé.

La scelta del luogo del presidio è dovuta a questo secondo motivo, alla politica estera guerrafondaia condotta dagli Stati Uniti, simboleggiati dalla figura del loro primo presidente e costantemente impegnati in numerose guerre e a fomentare tensioni per tutto il globo. Tra queste ricordiamo l’aggressione israeliana (sostenuta dagli USA) nei confronti della Palestina, che è finalmente giunta ad un cessate il fuoco dopo giorni di terribili bombardamenti che hanno colpito innanzitutto la popolazione civile

Durante il presidio hanno preso parola il Coordinatore della GC Luca Frei, Samuel Iembo per il Partito Comunista (PC) e Fabio Marchioni per il Movimento Svizzero per la Pace (MSP).

Frei nel suo discorso ha esposto come l’approccio alla crisi climatica non possa essere delegato alla sola responsabilità individuale dato che la gran parte delle emissioni sono riconducibili a grandi inquinatori, tra i quali possiamo trovare, oltre alla piazza finanziaria e alle multinazionali, anche gli eserciti. Nello specifico l’esercito svizzero dispone di un’esagerata quantità di uomini e mezzi inquinanti che concorrono a peggiorare le condizioni climatiche; lo stesso permette persino che le proprie risorse siano asservite alle logiche imperialiste statunitensi e della NATO, da sempre in prima linea per destabilizzare paesi terzi con il fine di appropriarsi delle materie prime, tra cui il petrolio.

Le principali rivendicazioni emerse durante il presidio sono le seguenti:

  1. Abolizione dell’obbligo di leva per un ridimensionamento dell’esercito: la GC invita a preferire il Servizio Civile, alternativa sociale e a tutela dell’ambiente;
  2. Stop all’esportazione di materiale bellico;
  3. No alle guerre e alle ingerenze imperialiste;
  4. Stop a qualsiasi tipo di collaborazione con la NATO e con Israele e ritiro dei soldati svizzeri all’estero, ad esempio dal Kosovo.
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