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Nell’ambito dell’interpellanza 13 maggio 2020 in cui avevamo evocato la proposta di istituire un fondo pubblico per le microimprese, il Consiglio di Stato ha ritenuto prematuro esprimersi nel dettaglio ricordando le misure attuate a livello federale quali prestiti e indennità per lavoro ridotto e perdita di guadagno.

Dal 1° giugno 2020 la Confederazione ha tuttavia deciso che le indennità per lavoro ridotto non saranno più erogate ai lavoratori che risultano anche titolari della loro attività. Questa situazione riguarda anche, per esempio, le piccole agenzie di viaggi (che non fatturano più nulla dal mese di marzo) se esse sono di fatto gestite da un solo impiegato che è nel contempo dipendente e amministratore. Si tratta di uno dei settori fra i più colpiti dall’emergenza sanitaria e che continua ad essere di fatto bloccato a causa del drastico calo di voli che perdura ad oggi.

Di fatto la Confederazione ha messo tutti i titolari di un’attività in un calderone unico e ciò sta creando problemi ad alcuni settori particolarmente colpiti dalle conseguenze economiche della pandemia.

Alla luce di questo esempio concreto non ritiene il Consiglio di Stato opportuno attivarsi per sopperire alla lacuna provocata dalla decisione di Berna?

Massimiliano Ay e Lea Ferrari, deputati in Gran Consiglio

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