Il “Decreto Morisoli” è alla base dei tagli: lanciata un’iniziativa sindacale per abolirlo!

I vincoli di bilancio impediscono all’ente pubblico di investire e promuovono i tagli!

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Il popolo ticinese nel maggio 2022 aveva approvato – contro il nostro parere – il “decreto legislativo concernente il pareggio del conto economico entro il 31 dicembre 2025 con misure di contenimento della spesa e senza riversamento di oneri sui Comuni”, meglio noto come “Decreto Morisoli”. Esso rappresenta un ulteriore vincolo di bilancio che blocca la possibilità dell’ente pubblico di investire e di intervenire strategicamente nell’economia.

In due occasioni il Comitato Centrale del Partito Comunista ha discusso al suo interno sull’ipotesi di promuovere un’iniziativa popolare per abolire tale Decreto, anche a seguito di un’analoga discussione in seno al Comitato “Stop ai tagli” di cui facciamo parte unitamente ad altri partiti di sinistra, associazioni e sindacati. Le nostre perplessità erano sostanzialmente di due tipi: in primo luogo l’esaurimento del “Decreto Morisoli” entro il 2025, il cui rilancio – al di là delle speranze del suo autore – viene apertamente osteggiato persino dal presidente del Partito Liberale Radicale; in secondo luogo noi preferiremmo una strategia sindacale differente, che non si basi sulla costruzione di rapporti di forza principalmente parlamentari conseguenti al deposito dell’iniziativa, quanto piuttosto sull’organizzazione sui posti di lavoro e la mobilitazione diretta dei lavoratori.

I vertici del sindacato VPOD, tuttavia, hanno nel frattempo deciso di impegnarsi in questa raccolta firme, consapevoli che la mobilitazione di massa contro i tagli degli ultimi mesi non solo garantisca una certa prontezza nella raccolta delle firme, ma sia anche uno strumento organizzativo con cui marcare presenza sul territorio e coinvolgere i lavoratori particolarmente sensibili alle ripercussioni del “Decreto Morisoli”.

Fatte queste premesse, e pur con le riserve espresse, il Partito Comunista ritiene che si tratti di un’iniziativa comunque condivisibile, poiché va a colpire la politica neoliberale dei vincoli di bilancio e permette di smascherare il freno alla spesa pubblico per quello che realmente è: non un modo per “risparmiare” ma lo strumento privilegiato con cui favorire le privatizzazioni e lo smantellamento del servizio pubblico e dello stato sociale. Invitiamo pertanto i nostri militanti e simpatizzanti, con disciplina e spirito unitario, a operare affinché la raccolta firme del sindacato VPOD abbia successo.

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