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Nei giorni scorsi si è svolta una riunione di formazione e discussione – destinata principalmente ai membri del Comitato Centrale del Partito Comunista e del Coordinamento della Gioventù Comunista – sulle relazioni fra Svizzera e Cina e sugli esiti del 20° Congresso del Partito Comunista Cinese.

L’evento si è svolto a Lugano alla presenza dell’Ambasciatore della Repubblica Popolare Cinese in Svizzera, compagno Wang Shihting, in persona che ha tenuto un’ampia relazione in cui ha sottolineato le priorità della Cina odierna nello sviluppare la Nuova via della seta. Dopodiché ha risposto con franchezza alle nostre domande, poste fra gli altri dai compagni Luca Frei, Stefano Araujo, Francesco Helbling, ecc. che hanno riguardato la transizione ecologica, l’invecchiamento della popolazione, il diritto allo studio, ecc.

Il compagno Luca Frei, coordinatore del nostro movimento giovanile, ha in particolare ricordato la sua esperienza personale di scambio culturale con i liceali di Hangzhou ma anche il primo incontro bilaterale svoltosi a Pechino nell’estate 2019 fra la Gioventù Comunista Svizzera e la Lega della Gioventù Comunista Cinese. Il compagno Frei ha quindi insistito sulla necessità di aumentare le forme di cooperazione fra partiti politici e di incrementare le occasioni di formazione dei quadri politici in Cina.

Dopodiché ha preso la parola per le conclusioni politiche il compagno Massimiliano Ay, deputato in Gran Consiglio e segretario del nostro Partito. Dopo aver espresso le condoglianze per il decesso dell’ex-presidente cinese Jiang Zemin ed essersi soffermato sull’attualità della teoria marxista della “Tre rappresentanze”, il compagno Ay ha affrontato alcune questioni politiche di attualità: anzitutto ha presentato la linea del nostro Partito a favore della Neutralità svizzera, poi ha espresso alcune considerazioni sulla diplomazia svizzera negli ultimi anni, in seguito ha sottolineato l’importanza per la Svizzera di diversificare i propri partner commerciali toccando così la questione dell’accordo di libero scambio sino-svizzero.

Infine il nostro segretario politico ha insistito sulla necessità di non solo rinnovare la prassi delle relazioni di solidarietà fra partiti comunisti, ma anche di sviluppare relazioni di cooperazione pacifica fra Berna e Pechino che non siano solo commerciali, ma anche culturali, educative e sociali.

Dopo la parte assembleare, la serata è continuata con un aperitivo, dove in un clima informale i nostri militanti hanno potuto confrontarsi con i compagni cinesi. Le relazioni di amicizia fra comunisti svizzeri e cinesi si intensificano insomma giorno dopo giorno.

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