Share this page to Telegram

Il Partito Comunista esprime il proprio sostegno alla giornata di protesta del settore edile indetta dai sindacati UNIA e OCST per lunedì 17 ottobre. Si tratta di un passo necessario di lotta per ribadire le ragioni dei lavoratori dell’edilizia che rischiano sia di ritrovarsi senza più un contratto collettivo a causa della mancata volontà di rinnovarlo da parte del padronato, sia di veder peggiorare considerevolmente le proprie condizioni di impiego.

Non solo, infatti, nell’ambito delle trattative per il rinnovo del Contratto Nazionale Mantello (CNM) dell’edilizia, gli impresari costruttori vogliono aumentare la settimana lavorativa fino a 58 ore con giornate fino a 12 ore, ma anche rinunciare alla pianificazione dell’orario di lavoro dando così al capocantiere la libertà di decidere i turni del personale con preavvisi brevi che impediscono ai lavoratori di disporre di una libera vita sociale e famigliare. Si tratta di una flessibilizzazione estrema che rende il già duro lavoro sui cantieri paragonabile al lavoro su chiamata: un sistema di precariato strutturale che va rifiutato non solo per i 90mila operai interessati ma perché rappresenterebbe un precedente che verrebbe sfruttato anche in altri settori.

Il Partito Comunista considera fondamentale che l’azione sindacale sia forte e unitaria nel richiedere cinque rivendicazioni basilari:
1) Aumenti salariali,
2) regole chiare in caso di intemperie,
3) giornate lavorative più corte,
4) maggiore protezione per i lavoratori più anziani e
5) tempo di viaggio fra il domicilio e il posto di lavoro interamente retribuito!

Per questo invitiamo la popolazione a solidarizzare con gli operai edili e di sostenerne le rivendicazioni scendendo in piazza nelle varie città svizzere e in particolare a Bellinzona il prossimo 17 ottobre con ritrovo al Parco Urbano di Via Francesco Chiesa a Bellinzona (alle 11:00 per l’assemblea e alle 13:30 per il corteo).

Occorre infatti essere chiari: un vuoto contrattuale nell’edilizia e una sconfitta degli operai edili significa dare il là a un attacco frontale ai diritti dei lavoratori in tutti gli altri settori. Siamo di fronte a un periodo di pesante attacco padronale, ma in questo delicato momento della storia la Svizzera non ha bisogno di ulteriore instabilità sociale ed economica: occorre quindi schierarsi senza indugio dalla parte di chi sotto il sole e la pioggia costruisce la nostre strade e le nostre case.

CONDIVIDI