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Si è svolta lo scorso giovedì mattina in videoconferenza un importante incontro bilaterale fra la Direzione del nostro Partito, rappresentata dal segretario politico Massimiliano Ay e dal vice-segretario politico Alessandro Lucchini con una delegazione del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese (PCC) rappresentata dal Dipartimento delle relazioni internazionali. A guidare la delegazione cinese vi era il direttore per le relazioni con l’Europa Occidentale, il compagno Zhao Fei. L’appuntamento aveva il duplice scopo per noi di illustrare ai compagni cinesi gli esiti del nostro 24° Congresso appena conclusosi e per loro di presentarci le decisioni dell’ultima sessione plenaria del Comitato Centrale del PCC.

La riunione si è svolta in modo molto cordiale ed entrambe le parti hanno ribadito la volontà di consolidare i rapporti nell’interesse sia dei nostri due partiti comunisti, sia delle relazioni di amicizia fra i nostri due paesi. Da parte cinese è stato ribadito il proprio attaccamento al pensiero marxista-leninista adeguato alla nuova fase storica nella quale si trova la Repubblica Popolare; da parte svizzera si è sottolineato la preoccupazione per la nuova guerra fredda che USA e UE stanno favorendo e contro cui il nostro Congresso ha preso chiaramente posizione con una risoluzione speciale approvata all’unanimità.

In particolare da parte nostra è stato rimarcato come sia di buon auspicio che, accanto alle relazioni politiche col PCC, si intensifichino anche gli scambi a livello culturale e accademico fra noi e l’Accademia Cinese delle Scienze Sociali (CASS). I compagni cinesi hanno inoltre auspicato che, non appena la pandemia ci darà tregua, il nostro Partito possa recarsi a Pechino in visita di delegazione.

Il compagno Alessandro Lucchini ha inoltre spiegato la nostra opinione sull’accordo di libero scambio siglato da Berna e Pechino, auspicando un miglior coinvolgimento anche delle piccole e medie imprese svizzere nello stesso. Oltre a ciò si è fatto riferimento al processo di internazionalizzazione del Renminbi e dell’importanza strategica della dedollarizzazione degli scambi commerciali per sostenere il traguardo della multipolarismo.

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