Il Partito Comunista sostiene e aderisce alla mobilitazione indetta dai sindacati del personale sanitario ticinese, il quale manifesterà sabato 29 maggio a partire dalle ore 14.00 in Piazza Governo a Bellinzona, e invita la popolazione a unirvisi.
Le rivendicazioni per migliori condizioni di lavoro con forme di prepensionamento e turni meno massacranti; così come la necessità di un maggiore numero di assunzioni per garantire la qualità delle cure e un rapporto più diretto fra personale curante e paziente sono quanto mai necessarie e urgenti. Stiamo parlando di un ambito professionale pesantemente coinvolto nel contesto di pandemia e che ha operato in situazioni non facili, anche perché i tagli nella sanità pubblica degli ultimi decenni oggi pesano.
- abolire il numero chiuso delle formazioni sanitarie e nelle facoltà di medicina nonché impedire lo sfruttamento delle giovani leve attraverso stage sottopagati o non pagati
- nazionalizzare la produzione farmaceutica, istituire nuovamente un istituto vaccinologico nazionale, estendere il controllo dello Stato sulle cliniche private procedendo alla requisizione di materiale sanitario
- far capo se necessario all’art. 32 della Legge sui brevetti per l’esproprio e la produzione da parte della Confederazione dei vaccini anti-COVID e diversificarli (mancano ad esempio i prodotti russi, cubani e cinesi)
- superare la giungla delle casse malati private e realizzarne finalmente un’unica struttura pubblica coi premi in base al reddito.