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Domenica 11 aprile si è svolta l’Assemblea della Gioventù Comunista (GC), tenutasi online nel rispetto delle vigenti misure sanitarie pandemiche. Come di consueto l’Assemblea si è aperta con i saluti da parte della Direzione del Partito Comunista e del Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA). Non sono mancati anche quelli dalle sezioni giovanili dei partiti comunisti vicini alla GC.

Il rinnovamento del coordinamento è stato uno dei punti fondamentali della sessione, con l’entrata di due nuovi membri, il diciannovenne Fabio Marchioni ed il diciottenne Mattias Codoni. Fabio Marchioni milita nella Gioventù Comunista da diversi anni, è candidato per il Partito Comunista al Consiglio comunale di Castel San Pietro e studia lingua, letteratura e civiltà italiana presso l’Università della Svizzera Italiana. Anche Mattias Codoni, residente nel Grigioni italiano, milita da poco meno di due anni nella GC e studia alla CPC di Locarno. Il processo di rinnovamento ha portato dunque alla scelta di candidati molto giovani, entrambi sotto i vent’anni, che non rende però minoritario l’interesse e la voglia per la politica. Questa scelta infatti valorizza e dà importanza ai sentimenti e alle preoccupazioni giovanili che spesso passano inosservate, acuite ancora di più dalla crisi legata alla pandemia.

Non meno importanti sono state le discussioni in merito a due risoluzioni, la prima dedicata al precariato ed intitolata “Stop al precariato, sia garantito il diritto al lavoro!” e la seconda dedicata all’impatto ambientale delle guerre e degli eserciti, intitolata “L’esercito inquina, la guerra uccide: per un approccio anti-militarista e anti-imperialista dell’ecologia”. Questi dibattiti hanno dato l’opportunità a tutti i partecipanti, circa una trentina, di contribuire ad una discussione democratica e positivamente costruttiva che ha portato alla creazione di ottime riflessioni, oltre che all’approvazione all’unanimità delle due risoluzioni.

Il precariato è un tema da sempre toccato dalla Gioventù Comunista (in modo particolare però dal 2019, anno in cui è stato fondato un apposito gruppo di lavoro) e dal Partito Comunista ed è un problema che affligge un numero crescente di lavoratori appartenenti ad ogni fascia d’età, ma sempre di più anche la fascia più giovane della popolazione. Lavoratori su chiamata, apprendisti, studenti, giovani lavoratori e stagisti sono alcune delle categorie che soffrono maggiormente di questa problematica. Con la prima risoluzione, la GC ha dunque approvato una campagna volta a contrastare le agenzie interinali, promotrici del precariato tramite il prestito di personale a tempo determinato, e lo sfruttamento dei giovani lavoratori e degli apprendisti. Con la seconda risoluzione, la GC ha voluto ribadire che la questione ambientale va affrontata sul piano collettivo e che fra i principali responsabili delle emissioni vi sono anche gli eserciti e le guerre. In tal senso, la GC ha criticato l’esercito svizzero, sempre più allineato agli interessi della NATO e promotore di uno spreco immane di risorse.

L’Assemblea ha quindi deciso di continuare a concentrare i propri sforzi nella lotta al precariato e di proseguire una politica antimilitarista e contro l’industria bellica, a favore della giustizia sociale e di una Svizzera solidale, neutrale ed ecosostenibile.

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