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Come previsto nell’ambito dei colloqui intercorsi negli ultimissimi mesi sia con alti funzionari del Partito Comunista di Cuba (leggi) sia con le autorità diplomatiche cubane a Berna (leggi), il nostro Partito ha ritenuto doveroso inviare in tempi brevi e di persona un delegato all’Avana, nell’ottica di aumentare ulteriormente gli scambi fra comunisti svizzeri e cubani e prendere visione coi propri occhi della recrudescenza dell’embargo che gli USA impongono all’economia cubana e, indirettamente, anche a quella svizzero che vorrebbe investire sull’Isola.

Il compagno Davide Rossi, autore di alcuni libri dedicati all’Isola, è stato incaricato dalla Direzione del nostro Partito di valutare come far avanzare tali relazioni. In questa prospettiva, dopo una visita al Mausoleo del Comandante Ernesto Che Guevara nella città di Santa Clara, il nostro compagno è stato accolto presso la sede del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba dalla compagna Iliana Hernandez Portales, coordinatrice per le relazioni con l’Europa.

E’ stata l’occasione per discutere formalmente di alcune sinergie sia dal lato culturale e giornalistico, sia dal lato turistico e produttivo, in questo senso la visita di una cooperativa tipografica dell’Avana è stata istruttiva. Non è mancato, naturalmente, un reciproco aggiornamento sullo stato dei rispettivi Partiti e Paesi, con particolare riferimento alla riforme costituzionali cubane (e al relativo referendum popolare) che impongono novità anche dal lato istituzionale, giuridico ed economico. Ci si è pure riferiti alle recenti elezioni cantonali e federali in Svizzera.

Il nostro delegato si è quindi recato in alcune scuole della capitale cubana dove, oltre a constatare in prima persona il clima di partecipazione attiva degli studenti, ha discusso con allievi, insegnanti e direttori del metodo pedagogico inclusivo promosso da Cuba che ancora oggi è riconosciuto dalle Nazioni Unite come la più solida esperienza mondiale di istruzione universale per tutte e tutti i bambini e i ragazzi, nessuno escluso, una priorità politica garantita dal governo rivoluzionario cubano nonostante le difficoltà economiche dovute alle sanzioni.

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