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Su invito del compagno Geng Wenbing, ambasciatore cinese in Svizzera, i compagni Massimiliano Ay e Alberto Togni hanno rappresentato i comunisti svizzeri al ricevimento per il 70° anniversario della fondazione della Repubblica Popolare Cinese avvenuta il 1° ottobre 1949.

I nostri delegati hanno anzitutto portato i ringraziamenti del nostro movimento giovanile per la visita estiva a Pechino in cui si è svolta la riunione bilaterale con la Lega della Gioventù Comunista Cinese. In seguito si sono intrattenuti con alcuni membri della diplomazia di Pechino per un aggiornamento reciproco sull’educazione delle nuove generazioni, sulle difficoltà della sinistra svizzera e sulla crescita delle istanze populiste in Europa.

Nella sua allocuzione, in cui è stato rimarcato il ruolo guida del Partito Comunista Cinese sotto la presidenza del compagno Xi Jinping, nonché la volontà di completare la “modernizzazione socialista” entro i prossimi 15 anni, l’Ambasciatore Geng ha chiarito che mai esisterà la volontà da parte della Cina di divenire una potenza prevaricatrice. L’alto diplomatico ha insomma escluso mire egemoniche sul pianeta.

In modo altrettanto netto, il rappresentante del governo di Pechino ha affermato che lo slogan “China first” non appartiene alla cultura politica del  governo cinese, il quale al contrario proprio con la strategia della Nuova Via della Seta intende portare sviluppo economico e prosperità anche agli altri paesi (in particolare quelli poveri) secondo un principio win-win e con un occhio di riguardo all’ambiente.

L’ambasciatore ha quindi espresso preoccupazione per il crescente divario fra ricchi e poveri, inoltre parlando delle minacce cui si deve far fronte su scala globale ha citato non solo la cybersecurity ma anche i cambiamenti climatici.


Giovani comunisti svizzeri invitati in Cina

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