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Riunitosi a Viganello la scorsa settimana, il Comitato Centrale del Partito Comunista, ha preso atto con grande soddisfazione del risultato ottenuto alle elezioni cantonali del 7 aprile 2019 che ha visto raddoppiare la nostra presenza nel parlamento ticinese pur correndo da soli. E’ stata una campagna elettorale molto faticosa ma condotta con enorme spirito militante e un plauso in particolare lo merita il nostro movimento giovanile. Si tratta di una vittoria frutto del duro lavoro, costante, del Partito e dei suoi militanti. Chi oggi sminuisce il risultato parlando di “fortuna” deve sapere che noi ogni voto, anche preferenziale, ce lo siamo guadagnati con il sudore, lavorando costantemente e umilmente, quando tutti ci davano per spacciati, dimostrando un forte patriottismo di Partito.

Concentrandosi sulle elezioni il Partito ha però perso un po’ di vista la questione organizzativa, in primis il tesseramento: bisogna quindi recuperare il tempo perso e si chiede ai militanti ora di ricontattare tutte le persone che ci hanno dato una mano a titolo diverso o che si sono avvicinate a noi in campagna elettorale, valutando come consolidare la loro collaborazione con il Partito Comunista. E’ convinzione del Comitato Centrale che, di fronte a questo risultato, il Partito debba maturare sotto vari aspetti: rafforzare la struttura organizzativa del Partito, migliorandone di molto la territorialità (compresa quella nelle periferie e negli enti locali) e dando un’importanza adeguata al lavoro istituzionale oltre che dando un risvolto anche teorico al concetto di opposizione propositiva che caratterizza il nostro ruolo parlamentare.

Il Comitato Centrale ha in seguito deliberato sulla partecipazione alla manifestazione del Primo Maggio a Locarno. La nostra presenza non va confusa con quella del cosiddetto “spezzone anti-capitalista” ma occorre una migliore integrazione al corteo sindacale, valorizzando la nostra peculiare vicinanza agli studenti e ai lavoratori delle ex-regie federali, che stanno richiedendo a loro volta la nazionalizzazione della Posta. Al termine del corteo va aperta la nostra sede di Solduno per un aperitivo.

In relazione alle prossime elezioni federali si demanda alla Direzione di elaborare una risoluzione che vada nella direzione di un fronte unitario con Forum Alternativo e Verdi congiunto con il Partito Socialista e si convocano i membri a una Conferenza d’Organizzazione prevista il prossimo 4 maggio nel Mendrisiotto. La stessa dovrà di fatto aprire anche la fase pre-congressuale.

In seduta si è quindi analizzato i temi in votazione il prossimo 19 maggio e si è deciso quanto segue:

  • L’iniziativa popolare “Giù le mani dall’Officina” va sostenuta perché molto avanzata dal punto di vista del ruolo pubblico nell’economia produttiva cantonale e in quanto rappresenta una tutela per i posti di lavoro.
  • Le cossiddette opere di fluidificazione della tratta stradale Cadenazzo-Quartino (cioè i semafori sul piano di Magadino) sono uno spreco di soldi e occorre ribadire la posizione già espressa nell’ambito del lancio del referendum.
  • No anche alla Riforma fiscale e il finanziamento dell’AVS (RFFA) su ci esprimeremo congiuntamente a Verdi e Forum Alternativo, in quanto ennesimo regalo ai ricchi.
  • Si alla trasposizione nel diritto svizzero di una modifica della direttiva UE sulle armi: occorre rimarcare che ci interessa poco da dove arrivano le pressioni, regolamentare meglio il mercato delle armi è una questione di sicurezza interna che da anni sosteniamo vada affrontata.

Il Comitato Centrale delibera infine di firmare la petizione sul rilancio delle 3 Valli e delle zone industriali dismesse salvaguardando i terreni agricoli.

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