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Uno dei luoghi più caldi in cui oggi l’imperialismo si scontra con la resistenza tenace di un intero popolo, è senza dubbio la penisola coreana. Mentre la retorica mediatica che va per la maggiore indica nella Corea del Nord il “male” e nella Corea del Sud il “bene”, il nostro Partito si oppone a questa visione manichea.

Mentre la Repubblica Popolare Democratica di Corea (RPDC) si è in seguito data, al Nord, un governo di orientamento socialista e ha conquistato la propria indipendenza, la Repubblica di Corea, al Sud, risulta tuttora occupata dalle truppe e dalle armi nucleari americane: gli USA infatti rifiutano da mezzo secolo di firmare un trattato di pace con Pyongyang e restano formalmente ancora in guerra, benché sia in vigore un fragile armistizio. La Corea del Sud è attualment la terza area del mondo con più militari americani e la sua politica è di fatto ancora ostaggio di quella della Casa Bianca.

Oltre a ciò vige il National Security Act, una legge liberticida imposta da Washington, che impedisce ai cittadini sudcoreani di aver relazioni di alcun tipo con i loro connazionali del Nord. Chi solo tenta di favorire la pace e il dialogo fra le due Coree viene duramente represso e spesso deve subire anni di carcere. In particolar modo la vita dei sindacati e della sinistra in Corea del Sud è difficilissima: regolarmente i partiti operai di tendenza anche solo riformista rischiano la chiusura, mentre i comunisti sono espressamente messi al bando.

Il nostro Partito crede che la Corea sia una sola nazione, oppressa prima dall’imperialismo giapponese e poi da quello americano, e vorrebbe che presto il Sud e il Nord tornino a dialogare come hanno saputo fare durate le recenti Olimpiadi, magari procedendo verso una riunificazione su base federale secondo il principio: una nazione, un popolo; due governi, due sistemi economici!

Dopo aver costruito delle relazioni con il Partito del Lavoro della Corea (del Nord) abbiamo quindi deciso di iniziare a stringere rapporti anche con chi in Corea del Sud lotta quotidianamente contro la guerra e per i diritti sociali.

Nei giorni scorsi i compagni Alberto Togni e Francesco Vitali, membri del nostro Comitato Centrale, hanno incontrato a Lucerna una delegazione del “People’s Democracy Party” sudcoreano (link) che è arrivata a farci visita e con cui abbiamo trovato vari punti di convergenza: la loro attività politica è particolarmente concentrata sul tema della riunificazione della patria, la fine della guerra e delle esercitazioni militari congiunte fra Seoul e Washington nonché l’espulsione della presenza statunitense dal proprio territorio.

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