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Congratulazioni ai compagni del Partito Comunista Tedesco (DKP) che da poco hanno concluso il loro 25° Congresso. L’assise si è svolta infatti fra il 17 e il 19 marzo nella città di Gotha. I comunisti tedeschi difendono, come noi, il multipolarismo e hanno ribadito il proprio impegno per la pace e contro l’espansionismo della NATO.

Nel messaggio di saluto inviato a nome dei comunisti svizzeri dal compagno Massimiliano Ay, segretario politico del nostro Partito, si legge: “Il vostro Congresso si svolge in un momento segnato da eventi che, nella loro tragicità, aprono una nuova prospettiva di progresso per il mondo: infatti, il declino irreversibile del sistema imperialista atlantico è reso possibile dallo sviluppo del multipolarismo. Mai come oggi, quando la guerra è tornata in Europa a causa dell’espansionismo della NATO, e di fronte a un governo tedesco pesantemente bellicista e a una sinistra europea confusa, la vostra presenza organizzata tra la classe operaia tedesca è vitale ed è una speranza per la pace”.

Nella sua relazione il presidente del DKP, Patrik Köbele, rieletto con il sostegno del 90% dei delegati, ha fatto apertamente cenno a ciò e ha sottolineando come il mondo multipolare apra nuovi margini per lo sviluppo di importanti lotte anti-imperialiste e possa portare il conflitto di classe a un livello superiore, cosa necessaria per una prospettiva socialista. Köbele ha poi preso coraggiosamente posizione in solidarietà al popolo del Donbass in lotta contro i fascisti ucraini: “la richiesta di ritiro delle truppe russe dalle Repubbliche Popolari del Donbass porterebbe la popolazione locale alla vendetta dell’Ucraina e del suo Battaglione Azov” ha esclamato Köbele incassando il sostegno dei compagni, in particolare di Renate Koppe, la responsabile delle relazioni internazionali, da anni molto attiva in solidarietà ai comunisti ucraini perseguitati dal regime golpista ed europeista di Kiev. Il Congresso del DKP ha quindi condannato la politica di guerra dell’imperialismo tedesco, direttamente coinvolto nella guerra della NATO contro la Federazione Russa, e ha criticato l’attitudine della sinistra, in particolare il partito DIE LINKE, “un tempo voce del movimento pacifista in parlamento” che invece oggi “sta fallendo e si sta disgregando”.

Il dibattito generale è continuato poi sulla base delle tesi congressuali presentate dal Comitato Centrale uscente, ed è stato caratterizzato da analisi, opinioni e dalle testimonianze ed esperienza di lotta in ambito sindacale e nei movimenti sociali e pacifisti sul territorio. Tanto spazio è stato però anche dedicato – e non poteva essere diversamente – al contesto internazionale: non solo con l’intervento dell’Ambasciatore di Cuba a Berlino e con la decisione di finanziare un progetto medico sull’Isola ribelle, ma anche con la discussione su un documento intitolato “La Repubblica Popolare Cinese, la sua lotta per costruire un moderno paese socialista e la trasformazione dei rapporti di forza internazionali” approvato con una maggioranza dell’80% dei delegati che rinnova la solidarietà con il Partito Comunista Cinese.

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