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Per la prima volta – su invito del Partito Comunista Tedesco (DKP) – abbiamo partecipato alla Festa di “Unsere Zeit”, l’ormai storico settimanale socialista edito in Germania dai compagni della DKP. A rappresentarci per l’occasione a Berlino è stato il compagno Zeno Casella, membro della Direzione del nostro Partito che si è intrattenuto con la compagna Renate Koppe, responsabile delle relazioni internazionali dei comunisti tedeschi.

Siamo felici di aver compiuto questo primo passo che ci auguriamo porterà a costruire delle solide relazioni bilaterali con la DKP, un partito sorto nel 1968 dopo una dozzina d’anni in cui, nell’allora Germania dell’Ovest, i comunisti erano costretti alla clandestinità. Oltre all’importante lavoro interno ai sindacati, molto interessante è l’esperienza accumulata sul piano istituzionale nei consigli comunali dalla DKP, la quale – pur esclusa dal Bundestag – risulta ben ancorata in alcune città come ad esempio: Mörfelden-Walldorf (36’000 abitanti), Reinheim (16’000 abitanti) e Bottorop (117’000 abitanti) dove dispone rispettivamente del 11,6%, dell’8,4% e del 4,2% dei consensi elettorali.

Si è poi confermata un’ampia condivisione delle analisi sul piano internazionale, in particolare la DKP condivide con noi la prospettiva del multipolarismo e l’amicizia con il Partito Comunista Cinese nonché la solidarietà al popolo del Donbass che da 8 anni è vittima di massacri indicibili ad opera del regime ucraino. Ospite a Berlino era pure David Cacchione, del celebre complesso musicale italiano “Banda Bassotti”, che è appena tornato dal Donbass bombardato dall’esercito ucraino e sotto attacco dei neo-nazisti del Battaglione Azov.

Poiché ne è stata vietata l’organizzazione a Dortmund, dove si svolgeva da anni, la Festa si è svolta per la prima volta a Berlino, nella suggestiva Rosa-Luxembourg-Platz, proprio dove si trovano la Volksbühne, la sede nazionale della LINKE e quella del quotidiano della ex-DDR Junge Welt. L’evento ha riscontrato un buon successo, con una grande varietà di offerte culturali, politici e artistici frequentati da oltre 10’000 partecipanti sul week-end. E tuttavia il clima di forte tensione sociale si percepiva: l’inflazione galoppante, l’erosione del potere d’acquisto, il rischio di un inverno senza gas sono stati al centro degli interventi nel comizio di sabato pomeriggio, terminatosi con l’appello ad una ampia mobilitazione trasversale contro il proseguimento della guerra e della politica sanzionatoria sulle spalle dei lavoratori.

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