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Una denuncia telefonica, una perquisizione a colpo sicuro, una pistola che salta fuori dallo scarico di un water. È la sintesi dell’operazione dei carabinieri di Roma andata in scena questa mattina contro l’Unione Sindacale di Base (USB). Poco prima delle ore 11:00 i militari italiani hanno fatto irruzione nella sede nazionale di USB, in via dell’Aeroporto 129 a Roma, pretendendo di operare un’ispezione alla ricerca di armi, segnalate telefonicamente da un anonimo al mattino presto.

I dirigenti sindacali – fra cui il compagno Pierpaolo Leonardi, dell’esecutivo nazionale dell’USB ma anche fra i massimi rappresentanti della Federazione Sindacale Mondiale (FSM) – hanno attivato lo staff legale e anche alcuni parlamentari, fra cui il senatore del Partito Comunista (Italia) Emanuele Dessì si sono recati sul posto.

I militari hanno invocato la procedibilità senza mandato. Le forze dell’ordine vanno a colpo sicuro. L’anonimo segnalatore ha indicato dove trovare “le armi”: lo scarico di un water, “quello” scarico di “quel” water nei bagni riservati al pubblico maschile. Salta così fuori una pistola malamente avvolta nel cellophane e immersa nell’acqua, depositata lì da mani premurose.

USB denuncia la chiara ed evidente macchinazione contro un sindacato conflittuale, una messa in scena che fa comodo a molti, troppi. I locali di via dell’Aeroporto sono quotidianamente aperti al pubblico, come tutte le sedi USB. Di certo l’ultimo posto in cui nascondere qualcosa, figurarsi delle armi. Di certo il primo posto in cui tentare il colpo di mano per screditare un’intera organizzazione e le moltitudini di lavoratori, di disoccupati, di precari, di senza casa che la supportano. Le uniche armi che USB usa sono gli scioperi, le rivendicazioni, le manifestazioni, le lotte. Le pistole, insomma, i sindacalisti e i comunisti le lasciamo a chi le ama, a cominciare dalla compatta maggioranza che alimenta la guerra in Ucraina in Italia, nell’Unione Europea e speriamo non in una Svizzera che ha già perso per strada troppa della sua neutralità.

Il nostro Partito, che da anni intrattiene rapporti di amicizia con l’USB italiana, ha inviato una lettera di solidarietà al sindacato.
USB_Italia_solidarietà_b

Anche la FSM, dal canto suo, ha preso immediatamente posizione diramando questo comunicato dalla centrale di Atene firmato dal suo segretario generale George Mavrikos:

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