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Lo scrutinio dello scorso 8 settembre in Marocco ha decretato la disfatta del partito islamico che ha guidato il governo marocchino per un decennio: il Partito della Giustizia e dello Sviluppo ha infatti perso ben 112 seggi e ha mantenuto solo 12 eletti alla Camera dei rappresentanti.

Il grande vincitore delle elezioni è, a destra, il Partito Nazionale Indipendente di orientamento liberale che conquista 91 seggi (con ben 60 deputati in più rispetto al 2016) seguito dai nazionalisti del Partito Istiqlal che con un aumento di 32 seggi elegge 78 deputati. A sinistra, vincono invece sia i socialdemocratici della Unione Socialista delle Forze Popolari che dispone ore di 35 eletti, sia il Partito del Progresso e del Socialismo (PPS, erede del Partito Comunista dichiarato illegale nel 1952) che ha raddoppiato i consensi conquistando 23 seggi.

Il PPS – guidato dal segretario generale ed ex-ministro alle politiche urbane, compagno Mohammed Nabil Banabdallah – ha subito riunito il proprio Ufficio politico e si è dichiarato soddisfatto per questo risultato inedito e definito a giusta ragione come «storico». Il PPS si è pure felicitato non solo per l’alta affluenza alle urne (dal 42,3% delle elezioni del 2016 si è infatti giunti al 50,5%) ma soprattutto per il miglioramento della rappresentanza femminile in parlamento.

Non sono tuttavia mancate delle criticità che il PSS denuncia pubblicamente, in primis il netto aumento dei costi della campagna elettorale, ritenuto «dannoso per le istituzioni, per la loro credibilità e per il grado di fiducia negli eletti da un lato, e per la stessa resilienza dei partiti politici in termini di decisioni e orientamenti dall’altro».

Il nostro Partito ha inviato una lettera di felicitazioni al segretario generale del PPS ricordando la visita di un loro delegato ai lavori del nostro 23° Congresso a Lugano nel novembre 2016 e rimarcando come i risultati elettorali testimonino una aderenza alla realtà della proposta politica dei compagni marocchini che dimostrano un importante radicamento popolare.

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