Firmiamo il referendum contro l’arbitraria nuova legge anti-terrorismo!

La nuova legge federale sulle misure di polizia per la lotta al terrorismo (MPT) è contrastata da numerosi partiti e dall'Associazione Giuristi Democratici

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Il Partito Comunista sostiene con decisione il referendum lanciato contro la nuova legge federale sulle misure di polizia per la lotta al terrorismo, approvata nel corso della sessione autunnale alle Camere federali. Senza apportare una risposta efficace al fenomeno del terrorismo, la modifica legislativa rimette infatti in discussione alcuni dei princìpi cardine che anche lo stesso ordinamento liberale pone a tutela di un’effettiva legalità democratica e dei diritti fondamentali dei cittadini.

Il problema di fondo è dato dalle misure preventive di polizia (MPT), le quali, sebbene assumano di fatto un carattere repressivo, si ritroverebbero svincolate dalle accresciute garanzie proprie della procedura penale. In questo senso, la nozione oltremodo indefinita di ‘‘potenziale terrorista’’ consacrata dalla riforma, come anche la possibilità di procedere agli arresti domiciliari sulla base di un mero sospetto, andrebbero ad aggravare ulteriormente un serio pericolo di abuso e di arbitrio nell’applicazione di tali provvedimenti. Se a ciò aggiungiamo che l’istituzione competente prevista non sarà un organo giudiziario, ma un’autorità amministrativa quale l’Ufficio federale di Polizia (Fedpol), la mancanza di un necessario controllo giudiziario appare in questo caso manifesta e inammissibile. Non da ultimo, rimarchiamo come l’estensione delle misure ai bambini a partire dai 12 anni costituisca tra l’altro una gravosa violazione della Convenzione ONU sui diritti del fanciullo.

Per questi motivi, invitiamo caldamente la popolazione a sottoscrivere il referendum contro la nuova legge federale sulle misure di polizia per la lotta al terrorismo, il cui termine scadrà il 14 gennaio 2021. Come spiegato in occasione della votazione sulla nuova legge sulle attività informative, la lotta contro il terrorismo non può passare da una perniciosa compressione delle garanzie democratiche della cittadinanza. Diversamente, a livello strategico occorre che la Svizzera si adoperi piuttosto per arginare le ingerenze imperialiste che contribuiscono a fomentare proprio le attività terroristiche.

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