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La seduta del Comitato Centrale del Partito Comunista dello scorso 7 novembre si è svolta a Bellinzona, in presenza ma con distanziamento sociale e mascherine, per rispettare le misure sanitarie previste a seguito della seconda ondata pandemica.

Oceania e Cina nelle nostre relazioni internazionali

La seduta è iniziata con una breve comunicazione relativa agli aggiornamenti delle nostre relazioni internazionali e, in particolare, sulle novità approvate dall’ultimo Comitato Centrale del Partito Comunista di Aotearoa (Nuova Zelanda) e sulla commemorazione per il 100° anniversario della fondazione del Partito Comunista dell’Australia. Il Segretario politico del Partito Massimiliano Ay ha anticipato inoltre che l’ambizione della Direzione del nostro Partito è quella di aprire un canale di collaborazione diretta fra noi e l’Istituto di Marxismo della Repubblica Popolare Cinese.

I giovani non sono il futuro del Partito: sono il presente!

Il compagno Luca Frei ha tenuto una relazione sugli esiti della recente assemblea della sezione giovanile che ha registrato altre adesioni. Sono state raccolte testimonianze sulle condizioni di lavoro critiche sia in ambito militare sia in ambito ospedaliero durante il periodo di massima emergenza sanitaria e si è quindi deciso di ridare slancio al gruppo di lavoro appositamente formato sui temi del precariato. E’ inoltre emerso che i compagni più giovani chiedono al Partito di offrire loro con maggiore intensità dei corsi di formazione politica sulla Cina riconoscendo nella sinofobia una nuova frontiera dell’anti-comunismo.

Referendum sulla legge anti-sociale e illusoria sul CO2

Il compagno Zeno Casella ha tirato un primo bilancio sul referendum promosso dal movimento “Sciopero per il Clima” (SpC) della Svizzera romanda e a cui abbiamo aderito. Per ora in Ticino, sul territorio, ci siamo mossi praticamente da soli, subendo però le difficoltà dettate dalle limitazioni sanitarie: occorrerà sollecitare le sezioni a fare un ultimo sforzo. Nel dibattito interno al Comitato Centrale i compagni definiscono come problematica la tendenza, a sinistra e in alcune sezioni del movimento SpC che si sono maggiormente legate ai grandi partiti istituzionali, di sottolineare l’importanza della responsabilità individuale rispetto a quella collettiva: ciò rappresenta un preoccupante cambiamento di paradigma ideologico. Si riscontra infine, nel resto del fronte progressista, una difficoltà nel comprendere come questa nuova legge non sia un compromesso quanto piuttosto uno strumento ceduto alla borghesia che lo userà per continuare il green-washing del capitalismo: è quindi utile che si riesca a portare al voto il popolo, il quale altrimenti sarà impoverito dalle misure anti-sociali contenute dalla legge. Il Comitato Centrale pubblica infine il seguente argomentario (leggi).

Vittoria sulla sovranità alimentare

La compagna Lea Ferrari ha riferito della nostra vittoria nel Gran Consiglio ticinese sul principio della sovranità alimentare. E’ un risultato non trascurabile in quanto essa incide sul piano costituzionale, è quindi un successo importante che andrà però confermato con il voto popolare cercando la più ampia convergenza con i settori contadini. Il messaggio del compagno Carolus Wimmer, responsabile delle relazioni estere del Partito Comunista del Venezuela, che ha salutato la nostra campagna e ha sottolineato quanto il principio della sovranità alimentare sia fondamentale anche per il processo rivoluzionario bolivariano, ci inorgoglisce e segna un nesso fra sovranità e internazionalismo.

Vittoria sulle agenzie di sicurezza privata

Il compagno Massimiliano Ay ha spiegato che nella sessione del Gran Consiglio ticinese che si sta per aprire sarebbe stata discussa la nuova Legge sulle attività di sicurezza e sorveglianza privata. Il Messaggio del governo cantonale riprende in ben tre punti gli atti parlamentari avanzati dal nostro Partito a margine del caso “Argo 1” durante la legislatura 2015-2019 e li affronta seriamente, giudicando positivi sia alcuni miglioramenti relative alla formazione degli agenti, sia le rassicurazioni circa le deleghe a tali agenzie da parte dell’ente pubblico. Il Comitato Centrale si felicita che la nostra azione propositiva in parlamento abbia contribuito a meglio regolamentare questo delicato settore per la sicurezza dei cittadini e ringrazia anche alcuni compagni fra i nostri membri che, conoscendo il settore, si sono messi a disposizione dei nostri deputati con utili consigli. Nel contempo si registra con molta preoccupazione che in troppe di queste agenzie private le condizioni di lavoro sono al limite dello sfruttamento.

Voto sulle multinazionali e troppe illusioni a sinistra

Il Comitato Centrale, a seguito della relazione del compagno Alberto Togni, ha discusso ampiamente dell’iniziativa popolare per multinazionali responsabili in votazione il prossimo 29 novembre. Benché il nostro voto favorevole sia scontato, si sono rilevati alcuni aspetti critici. Anzitutto il carattere poco politico e molto etico-umanitario della campagna, ma a suscitare più perplessità è l’essenza moderata della proposta che potrebbe favorire delle illusioni presso la popolazione e, di conseguenza, diminuire la conflittualità di classe. Benché sostenuta anche da ampie fette della borghesia si ritiene che l’iniziativa metta comunque un minimo argine allo sfruttamento eccessivo da parte del grande capitale in paesi poveri. Essa favorisce inoltre la sovranità politica di queste nazioni sottomesse attualmente alla forza economica delle multinazionali occidentali. Occorre infine che, come comunisti, si abbia in chiaro la tendenza del governo a voler privatizzare una parte importante della cooperazione svizzera allo sviluppo a queste stesse multinazionali che potranno così giustificare misure di facciata per prevenire violazioni dei diritti umani e ambientali. Il Comitato Centrale approva all’unanimità il documento seguente: leggi.

Limitare l’indipendenza della BNS è strategico

La parola è quindi passata al compagno Edoardo Cappelletti che ha approfondito i risvolti economici e politici dell’iniziativa popolare per il divieto di finanziare i produttori di materiale bellico. Ne è sorta una discussione in cui è emersa la necessità di superare la retorica meramente “pacifista” e idealista per sottolineare piuttosto gli aspetti strutturali e, in particolare, il (seppur blando) tentativo di dare un indirizzo economico al circuito degli investimenti. Quella di imporre una precisa istruzione politica alla Banca Nazionale Svizzera (BNS) è una prima per il nostro Paese: non è ancora quanto da noi auspicato, ma è un piccolo passo avanti nel limitare finalmente l’ingiustificata indipendenza della BNS ed estendere il concetto di neutralità oltre il mero ambito diplomatico. Il Comitato Centrale ribadisce infine come i flussi migratori (analizzati dalla risoluzione politica del nostro 23° Congresso) siano alimentati dall’export di materiale bellico: certo non è che senza armi si risolvono le contraddizioni inter-imperialiste – concetto estraneo purtroppo a gran parte degli stessi promotori – ma con questa iniziativa possiamo promuovere meglio la pace, indebolire la collaborazione con la NATO che prepara le tensioni che si concretizzano poi evidentemente con l’impiego delle armi. Il Comitato Centrale ha discusso in conclusione anche della sovranità tecnologica nell’ambito degli armamenti e della strategia aziendale della RUAG, rimandando una eventuale presa di posizione in merito al prossimo futuro. All’unanimità viene approvato il documento seguente: leggi.

Il COVID-19 può portare a un irrigidimento autoritario?

Il documento di discussione “Sulla reazione e sulla tenuta democratica delle istituzioni a fronte della crisi sanitaria da Coronavirus” elaborato dal compagno Luca Frei è stato oggetto di una approfondita discussione. Come comunisti, in questa fase di crisi sanitaria, dobbiamo riconoscere che l’esistenza di uno Stato forte è un argine all’anarchia del mercato, ma nel contempo va tenuto sotto controllo il processo di esautorare i parlamenti, poiché in futuro, visto il quadro giuridico alquanto fragile per decretare lo “stato di necessità”, potrebbero emergere pericoli per le nostre libertà soprattutto come partiti di opposizione. Nel dibattito interno al Comitato Centrale emergono alcune preoccupazioni circa il processo di concentramento del capitale a causa del lockdown che sta danneggiando le PMI. E’ opinione di molti compagni che, come marxisti, ci si debba interrogare di più sulle imposizioni che spingono a una maggiore parcellizzazione di classe (a partire dal telelavoro) che sta portando la popolazione ad accettare una cosiddetta “nuova normalità” che, se verrà mantenuta anche dopo la pandemia, avrà effetti molto negativi sull’evolversi della lotta sociale. Il Comitato Centrale contesta anche l’arretramento del governo federale nell’intervenire in ambito economico con fenomeni di “scarica barile” verso i Cantoni e si ritiene preoccupato per il tentativo di deresponsabilizzare i partiti politici: l’accentramento dei poteri verso l’esecutivo è un problema democratico, poiché esso è più impermeabile alle contraddizioni della società. Un emendamento che apportava al documento alcuni sbocchi di lavoro politico concreto viene infine approvato all’unanimità e si invita il compagno Amos Speranza, direttore di #politicanuova, a darne pubblicazione almeno parziale sul prossimo numero della rivista teorica.

I 10 anni di “Sinistra.ch”

Dopo una breve introduzione del compagno Massimiliano Ay che ne ricorda il 10° anniversario, si apre la discussione sul rilancio del portale di informazione Sinistra.ch fondato pionieristicamente dal nostro Partito nel novembre del 2010 e che è stato pure oggetto, recentemente, di un dibattito costruttivo all’interno del movimento giovanile. Alla luce degli Il Comitato Centrale ribadisce l’importanza di questo strumento informativo e invita la Direzione a valutare una sua migliore strutturazione secondo le regole del giornalismo militante, individuandone alcuni focus redazionali strategici.

Libri in italiano per la Corea

Il compagno Alessandro Lucchini presenta il progetto promosso dall’Associazione COMECON e dall’Associazione Svizzera-Cuba (ASC) per donare libri alla biblioteca in lingue estere della città di Pyongyang nella Repubblica Popolare Democratica di Corea che si può trovare a questo sito.

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