L’arroganza di questo padronato non va tollerata: esso è responsabile dell’impoverimento del Paese e il governo ha il dovere di difendere il nostro apparato produttivo e non solo dirsi preoccupato di una situazione sociale che peggiora in continuazione. Come Partito Comunista lo abbiamo proposto al Consiglio federale con uno scritto lo scorso 2 aprile e lo abbiamo ribadito ancora in occasione del recente taglio di un terzo dei posti di lavoro da parte della MIKRON di Agno, non ci stanchiamo di ripeterlo oggi: in periodo di pandemia bisogna vietare i licenziamenti! Oltre a ciò, riteniamo imprescindibile che a carico delle aziende beneficiarie di un sostegno statale sia posto il divieto di distribuire dividendi.
Bisogna smetterla di nascondere la testa sotto la sabbia: finché ci si appellerà ai dogmi ideologici del libero mercato a ogni costo, si continuerà a trattare i lavoratori come materiale usa e getta in barba allo spirito dell’ “uniti ce la faremo” e del “siamo tutti sulla stessa barca” di cui tanto si parla a mo’ di propaganda.
Se siamo tutti sulla medesima barca bisogna dimostrarlo: siamo in stato di necessità, molte libertà individuali dei cittadini sono state ridotte, va ridotta anche la libertà di sfruttare la malattia per riempire le tasche degli azionisti: se il governo non vuole un’esplosione di rabbia sociale deve porvi rimedio quanto prima.