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Care colleghe e cari colleghi, Presidente, Sindaco e Municipali,

intervengo brevemente su alcuni aspetti puntuali di questo Preventivo, concentrandomi su alcune tematiche che ritengo fondamentali e a cui, a mio modo di vedere, non si è data sufficiente importanza.

Dal Messaggio Municipale si constata una certa progettualità interessante, con progetti strategici condivisibili, la cui fase di realizzazione dovrebbe prendere avvio proprio nel 2020. Vengono elencati i progetti del Nuovo Ospedale regionale, la nuova sede IRB, la valorizzazione dei Castelli, la realizzazione di un centro  espositivo congressuale, ecc. Tutto condivisibile e auspicabile.

Manca forse però, in questo preventivo, la visione politica, la visione d’insieme che il Municipio vuole dare con questi progetti strategici. Sappiamo che nel prossimo futuro la Città avrà a disposizione alcuni spazi, terreni, stabili, ma non traspare con sufficiente chiarezza la visione municipale sul loro utilizzo. Mi riferisco in particolare al sedime delle Officine FFS, dove a preventivo mi aspettavo una rassicurazione sull’impegno di dare vita ad un quartiere modello di vivere socialmente ed ecologicamente all’avanguardia, con alloggi a pigione moderata ed ecologicamente performanti e sostenibili.

Manca inoltre il dovuto approfondimento sull’acquisto dell’Ex-ospedale di Ravecchia, che ritengo altrettanto strategico come gli altri grandi progetti elencati nel Messaggio Municipale. Anche se a volte ci si dimentica di quanto può avere valenza strategica un investimento a carattere (almeno parzialmente) culturale, c’è ancora troppa ambiguità ed incertezza sull’utilizzo di questi spazi: quanti andranno realmente ad attività culturali? e che tipo di cultura si vorrà promuovere? Il mio auspicio è che non si perda questa storica occasione: che non si lottizzi la struttura in base alle solite associazioni con forti agganci partitici, ma che si favorisca una cultura popolare sul modello dello Spazio Elle di Locarno e La Filanda di Mendrisio. La Commissione giovani e la Commissione cultura si sono incontrate una prima volta in queste settimane e hanno tante belle idee di sviluppo di questi spazi. Il mio auspicio è che il Municipio faccia sue le indicazioni di queste commissioni. Queste commissioni sono formalmente commissioni consultive del Municipio, ma in questo caso è importante portare avanti quanto stanno ideando giovani ed esperti in ambito culturale.

Nel capitolo sulla socialità si dimentica di ricordare che Bellinzona, tra le città ticinesi, è tra quelle che presenta la quota più alta di persone in assistenza, ben maggiore rispetto alla media cantonale. Si contano più di 1’500 cittadini con gravi problemi economici e sociali, che vivono vicine o sotto la soglia di povertà. Particolarmente interessata è la fascia tra i 35 e i 50 anni, caratterizzate da divorzi, figli a carico e famiglie monoparentali. Il Comune può fare qualcosa, deve fare qualcosa: qualcosa già fa, certo, ma credo che con la tendenza ad aggravarsi della situazione, alcune nuove misure incisive dovevano e devono essere prese.  In questo senso un primo passo dovrebbe essere quello di rafforzare tutta una serie di prestazioni sociali comunali complementari a quelle cantonali e federali, con misure atte a ridurre l’incidenza che hanno i premi cassa malati, le spese per l’alloggio e i trasporti pubblici sui nostri concittadini in difficoltà economica; e poi istituendo il prima possibile la figura dell’operatore di prossimità. Un anno fa avevo presentato una mozione che voleva donare a Bellinzona delle moderne basi per agire con maggiore incisività nel supporto a situazioni di povertà tra la popolazione residente. Mozione che spero potremo discutere prima della conclusione di questa legislatura. La Città può fare di più anche aumentando i propri programmi occupazionali, allo scopo di promuovere nuove soluzioni per reintegrare nel mondo del lavoro le persone disoccupate di lunga durata, così come trovo auspicabile un aumento dei posti d’apprendistato e per i civilisti nell’organico comunale.

A livello di politica ambientale non viene forse dato sufficiente merito ai due test pilota: sul riciclaggio dei materiali plastici e sulla raccolta dell’umido organico. Test, questi, che saranno riproposti anche nel 2020 e che a mio giudizio dovranno trasformarsi presto da test a veri e propri servizi offerti dalla Città. I dati lo confermano: la popolazione ha apprezzato questi servizi, a dimostrazione che se si offrono servizi adeguati, la popolazione risponde positivamente. Visto il buon esito della raccolta dell’umido organico l’auspicio è che si possa aumentare nel limite del possibile i punti di raccolta. Per il test sulla plastica, stiamo parlando di una raccolta di circa 60 tonnellate di plastiche che grazie a questa politica non sono state bruciate all’Inceneritore ma che in buona parte sono state riciclate. Sono stati promossi anche degli esperimenti per ridurre l’utilizzo di materiale in plastica usa e getta durante le manifestazioni e le feste cittadine. La notizia di oggi, dell’utilizzo di bicchieri riutilizzabili in silicone durante il Rabadan è positiva: è ora che il Municipio faccia la dovuta pressione verso tutti gli esercenti, e che in generale il Municipio si impegni per generalizzare sul suolo bellinzonese questi comportamenti virtuosi.

Concludo con un appunto sulla politica giovanile della Città: un po’ dimenticata e non sufficientemente considerata come una priorità. Positivo il progetto del Social truck, ma non dimentichiamoci però che la politica giovanile è complessa, e ha molte sfaccettature. Per fare politica giovanile bisogna agire su più piani: da una parte bisogna lavorare sulla prevenzione a situazioni di esclusione sociale nei giovani, e per questo bisogna mettere in campo più risorse, e dall’altra parte bisogna mettere a disposizione dei giovani più spazi d’aggregazione. Spazi d’aggregazione che ritengo ancora oggi insufficienti sul territorio di Bellinzona.

Vi ringrazio per l’attenzione.

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