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Balzato ormai agli onori della cronaca, l’episodio di malaedilizia concernente la realizzazione della banchina sul lungolago ha portato all’apertura di un audit interno della Città e di un incarto presso l’Ufficio di vigilanza sulle commesse pubbliche. Oltre a ciò, il caso ha suscitato anche la presentazione di un’apposita interpellanza e l’invio di una dura lettera al Municipio da parte dell’Associazione svizzera fabbricanti di mobili e serramenti locale, il tutto a dimostrazione dell’esigenza di fare la massima chiarezza sulla procedura d’appalto e sul sistema di monitoraggio del cantiere in causa. Da una scrupolosa applicazione della LCPubb dipende infatti un’importante garanzia di corretto impiego del denaro pubblico, delle condizioni di lavoro dei dipendenti e di una sana concorrenza.

Ora, stando a quanto emerso dall’audit interno, l’irregolarità del subappalto dalla Franco dell’Oro SA alla Edil Global Service è stata finalmente confermata senza riserve. Come ipotizzato anche dall’interpellanza No. 4008, la replica della ditta secondo la quale non vi sarebbe stato alcun subappalto ma solamente un prestito di manodopera, si è dunque rivelata priva di fondamento. Infatti, nella misura in cui la manodopera messa a disposizione ha superato il 25% del personale impiegato, un prestito di manodopera non sarebbe mai potuto entrare in considerazione (art. 37 RLCPubb/CIAP). Nel contempo, il Municipio ha proceduto anche a un richiamo formale nei confronti dell’alto funzionario e dell’architetto responsabili del progetto, questione oggetto di un’interrogazione pendente.

Nella seduta di Consiglio comunale del 7 ottobre 2019, il Municipio ha dato inoltre risposta all’interpellanza sopramenzionata. Ciononostante, siamo dell’avviso che le spiegazioni fornite non abbiano permesso di fare pienamente luce sull’accaduto, come anche sulle presumibili disfunzioni amministrative che lo avrebbero reso possibile. In modo particolare, non appare ancora del tutto chiaro come la scelta sia potuta ricadere su una ditta non propriamente idonea alla commessa e a cosa sia dovuto il comprovato ritardo nel sanzionare una crassa violazione della LCPubb su un cantiere del Comune. Se le informazioni raccolte corrispondono al vero, constatiamo oltretutto una potenziale incongruenza tra la risposta data in seduta, sulla base della quale il Municipio non sarebbe stato al corrente dell’impiego di lavoratori di un’impresa terza, e la dichiarazione rilasciata dall’On. Badaracco ai microfoni della RSI in data 13 settembre 2019, secondo la quale all’Esecutivo sarebbe invece giunta la voce di un prestito di personale consentito.

Sull’episodio permangono insomma una serie d’interrogativi che, se insoluti, rischiano di addensare l’ombra gettata sul Comune soprattutto dopo la conferma dell’irregolarità del subappalto. Nel rispetto di un’amministrazione trasparente, occorre perciò dissipare ogni dubbio che possa contribuire ad alimentare la sfiducia della popolazione verso le istituzioni, non da ultimo per evitare che casi analoghi abbiano a ripetersi (a prescindere dall’entità dell’importo). In quest’ottica, non è certo questione di volere colpevolizzare i responsabili, ma piuttosto di accertare in quale misura l’episodio possa essere il frutto di una carenza più sistemica nelle procedure di appalto e di controllo vigenti.

Per questi motivi, riteniamo che l’apertura di un audit esterno rientri negli strumenti che il Municipio dovrebbe adottare per rispondere adeguatamente ai problemi menzionati, potendo delineare il primo una visione d’insieme della vicenda, nonché completare e approfondire l’indagine già condotta dall’audit interno della Città. Una richiesta che, lo ricordiamo, era contenuta anche nella lettera aperta inviata dall’Associazione svizzera fabbricanti di mobili e serramenti (sezione Ticino).

Considerato quanto precede, porgiamo le seguenti domande:

1. Il Municipio non reputa necessario commissionare un audit esterno capace di fare la massima chiarezza attorno alla vicenda che ha visto al centro il cantiere della banchina di Riva Vela a Lugano? In caso negativo, per quale motivo?

2. Quali sono stati gli aspetti oggetto di verifica da parte dell’audit interno della Città? Quali conclusioni sono state tratte, non soltanto per quanto attiene alla conferma dell’irregolarità del subappalto?

3. In cosa consistono i meccanismi approntati dal Municipio per meglio controllare i cantieri del Comune, a cui faceva riferimento l’On. Badaracco ai microfoni della RSI in data 4 ottobre 2019?

Con ogni ossequio.

Edoardo Cappelletti, consigliere comunale di Lugano per il Partito Comunista
Simona Buri, PS
Raoul Ghisletta, PS

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