Share this page to Telegram

Il ballottaggio presidenziale che avrà luogo domani in Brasile sta occupando le prime pagine di tutti i media mondiali, com’è giusto che sia data la grande importanza del paese latino-americano in termini macro-economici e geopolitici. D’altra parte, il livello dello scontro e l’incertezza del risultato tra i due contendenti (il progressista Fernando Haddad e il fascista Jair Bolsonaro) non fanno che ampliare l’eco mediatica di questa cruciale tornata elettorale.

Purtroppo ancora una volta però alcuni media svizzeri si rivelano essere ben lontani da quella deontologia professionale cui spesso si sono richiamati negli ultimi mesi, quando le nuvole al di sopra del servizio pubblico radiotelevisivo erano ben più turbolente di quanto non lo siano al momento. La RSI ha infatti realizzato e diffuso un’intervista (link) alla presidente del club brasiliano in Ticino, Almira Fernandes, concedendole la possibilità di realizzare uno spot elettorale gratuito in favore di Bolsonaro: il presunto caos e le difficoltà economiche cui il Brasile è attualmente confrontato sarebbero infatti a suo dire da attribuire integralmente ai governi progressisti degli ultimi anni (e non alle manovre golpiste orchestrate dalla destra brasiliana). A titolo di paragone, la RTS romanda si è invece presa la briga di intervistare rappresentanti di entrambe le fazioni, indicandone chiaramente l’appartenenza politica: un approccio ben più rigoroso e corretto rispetto a quello adottato dai giornalisti ticinesi.

Teniamo infatti presente che, con buona pace di chi ha avuto il privilegio di essere intervistata dalla RSI, in Brasile con i tanto vituperati precedenti governi di sinistra di Lula e di Dilma (rovesciata da un golpe istituzionale!), la mortalità infantile per malnutrizione si è ridotta del 58%, l’assistenza sanitaria prenatale è aumentata del 40%, l’aspettativa di vita è aumentata a 74,1 anni, per raggiungere 23 milioni di cittadini esclusi del sistema medico nazionale sono stati creati programmi speciali, l’analfabetismo è sceso dal 12,3% all’8,4% e nel Nordest dal 24,2% al 16,9%, è cresciuto il tasso di istruzione a tutti i livelli con la scuola elementare che copre oggi il 98,3% della popolazione) e tra il 2002 e il 2012 il reddito del 20% più povero della popolazione brasiliana è cresciuto del 6,4% e il valore del salario minimo è aumentato del 72%. 

Il Partito Comunista non può tollerare una gestione tanto approssimativa e ambigua della cronaca estera, che deve rispondere ai criteri di indipendenza e di equidistanza che (almeno sulla carta) vengono utilizzati per la cronaca regionale e nazionale: per questo invitiamo la RSI a dare spazio alla controparte progressista rappresentata dal Partito dei lavoratori (PT) e dal Partito Comunista del Brasile (PCdoB, che stava al governo tanto per la cronaca!), uniti nella lotta contro la deriva autoritaria di Bolsonaro, e a ponderare con maggiore attenzione ed equilibrio i futuri reportage concernenti l’attualità internazionale. 

Se a Comano non sanno chi contattare, siamo disponibili a fornire loro – gratis! – i recapiti diretti della sinistra brasiliana e delle due maggiori federazioni sindacali brasiliane con cui abbiamo stretti rapporti.

CONDIVIDI