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Le FFS Cargo prima invitano alla loro conferenza stampa, poi però vogliono leggere le domande in anticipo, censurando quelle che i loro (arroganti) addetti giudicano “tendenziose”. Il trattamento riservato l’altro ieri al corrispondente del portale www.sinistra.ch (vicino al Partito Comunista e attivo fin dal 2010), che voleva porre delle domande sul futuro delle Officine di Bellinzona, è semplicemente scandaloso.

Come se non bastasse oltre ad aver censurato delle semplici domande, gli addetti si sono presi persino la libertà di affermare che se fosse per noi “andremmo in giro ancora coi carri trainati a cavallo”. Non male se la battuta è rivolta a un giornalista legato a un Partito come il nostro che ha sempre sostenuto il trasporto pubblico e la ricerca in ambito ferroviario!

Premesso che la deontologia professionale di certi addetti alle relazioni pubbliche selezionati da FFS Cargo lascia a questo punto piuttosto a desiderare, troviamo vergognoso e inaccettabile che un’azienda pubblica attiva in un settore strategico dell’economia impedisca a giornalisti (peraltro da loro stessi invitati) e appartenenti a testate di sinistra e vicini alle istanze sindacali, di porre domande legittime (per quanto critiche) sul futuro del comparto industriale delle Officine di Bellinzona. 

Se a ciò aggiungiamo anche la velata minaccia del CEO di FFS di abbandonare il nostro Cantone qualora i loro progetti non fossero accolti in tempi brevi, ci troviamo di fronte a una situazione preoccupante, l’ennesima in cui dei manager strapagati, ragionano come se le ferrovie federali fossero di loro proprietà privata! 

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