Share this page to Telegram

Nella discussione avuta all’interno del Partito Comunista in merito alla Riforma cantonale fiscale abbiamo analizzato la questione in modo ampio. Abbiamo seriamente provato a vedere gli aspetti tendenzialmente positivi… ma al netto della situazione non li abbiamo trovati, al di là del maquillage e delle illusioni.

Il Partito Comunista vuole sottolineare tre aspetti in particolare:

1. Proprio nelle scorse settimane abbiamo visto una forte mobilitazione degli studenti sia in Ticino sia in Svizzera. I ragazzi e le ragazze in piazza in Ticino come a Berna lottavano contro l’aumento delle rette universitarie e contestavano i tagli alle borse di studio degli ultimi anni. E mentre i giovani e le loro famiglie nel nostro ricco Paese devono far fronte a queste difficoltà che mettono a repentaglio il loro diritto allo studio, il nostro governo cosa fa? Concede sgravi fiscali a chi non ne ha bisogno.

2. Le misure previste per le start-up potrebbero a prima vista sottendere un certo orientamento strategico allo sviluppo economico del Cantone. Tuttavia, in questo caso, la riduzione sull’imposta sul capitale che va di pari passo con la defiscalizzazione degli investitori, è totalmente esagerato, anche perché start-up non significa per forza innovazione ed eccellenza, anzi. Certo si prevede un inasprimento dell’imposizione dei dividendi, ma nel quadro globale della riforma, esso è una banale cosmesi per abbellire un pacchetto anti-sociale.

3. Questa riforma è esattamente l’opposto del nostro “cavallo di battaglia”, cioè la cosiddetta “Tassa dei Milionari”, una legge patrimoniale che, in modo progressivo, chiami a dare un contributo quella minima parte della popolazione che dispone di patrimoni superiori al milione di franchi. Su questo tema c’è una nostra iniziativa parlamentare pendente in Gran Consiglio. La riforma fiscale invece propone di computare nell’imposta sull’utile anche quella sul capitale così che le aziende che fanno utili potranno diminuire il carico fiscale sui loro beni. Mentre per le persone fisiche abbiamo una diminuzione dell’aliquota sull’imposta per il patrimonio: esattamente l’opposto appunto della nostra proposta.

In un periodo in cui si parla di equilibrio dei conti e di pareggio di bilancio è del tutto inopportuno avanzare riforme di questo genere, poiché la storia recente del nostro Cantone mostra come i buchi finanziari portano inevitabilmente a tagli nel sociale e nella scuola pubblica. Stiamo infatti parlando di minori entrate per le casse pubbliche di oltre 50 milioni di franchi!

Ben prima del ceto medio, a soffrirne saranno le classi sociali ben più modeste, i lavoratori, poiché prima dell’aumento del moltiplicatore d’imposta, i partiti borghesi promuoveranno altri tagli alle prestazioni sociali che colpiranno le classi popolari

CONDIVIDI