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Abbiamo appreso con sgomento questa mattina la notizia dell’assassinio – su espresso ordine del governo USA – del generale Qassem Soleimani, comandante delle Guardie Rivoluzionarie Iraniane che ha avuto un ruolo centrale della lotta al terrorismo islamista dell’ISIS e di Al Qaeda. Abbiamo quindi espresso in giornata sia all’Ambasciatore sia all’Attaché militare della Repubblica Islamica dell’Iran presso la Confederazione Svizzera il nostro cordoglio e la nostra più ferma condanna per questo vile attentato criminale dell’imperialismo, che segue i raid contro le Brigate Hezbollah del 30 dicembre scorso, e che vuole provocare una guerra su larga scala in Medio Oriente.

Siamo di fronte al colpo di coda dell’imperialismo atlantico che sa di perdere influenza in Medio Oriente. Ora solo l’unità fra le nazioni sovrane della regione (anche se esistono differenze fra le stesse) e le forze anti-imperialiste del mondo possono riuscire ad evitare la trappola della guerra e sconfiggere l’imperialismo e il sionismo.

La politica criminale dell’Amministrazione USA contro i principi della coesistenza pacifica rappresentano una minaccia non solo per l’Iran ma per la sicurezza di tutte le nazioni che vogliono essere indipendenti. E’ quindi necessario costruire la più ampia mobilitazione contro la guerra e in sostegno ai governi patriottici della regione contro ogni romantica e idealistica equidistanza che legittimerebbe le violazioni di chi si crede “gendarme del mondo”.

Berna si adoperi ora per rompere le sanzioni economiche contro Tehran e per intensificare le relazioni di amicizia e cooperazione fra i nostri due paesi. Il governo svizzero, che cura gli interessi statunitensi in Iran, deve prendere una netta posizione di condanna per questo atto criminale e contrario al diritto internazionale, che rischia di provocare una guerra di vaste dimensioni: seppure sosteniamo il fatto che la neutralità svizzera sia al servizio del dialogo fra paesi che non dispongono di relazioni diplomatiche, nemmeno dobbiamo farci portavoce passivi di governi guerrafondai – quello di Washington – che compiono sistematicamente attentati terroristici, esecuzioni sommarie e atti di pirateria contro la sovranità di altre nazioni.

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