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Il Partito Comunista sostiene la riforma dell’organizzazione delle Autorità di protezione, sulla quale la cittadinanza sarà chiamata ad esprimersi il prossimo 30 ottobre. Grazie a una cantonalizzazione, a una giudiziarizzazione e a una specializzazione di questa importante Autorità, sarà infatti possibile rispondere in modo più efficace e tempestivo ai bisogni delle persone più in difficoltà: va ricordato infatti che il diritto di protezione si occupa di salvaguardare i minori e gli adulti che, a causa di problemi sociali, finanziari e psicologici, sono confrontati con una situazione di maggiore precarietà.

Soprattutto a fronte del crescente aumento della complessità e dei casi da seguire, l’organizzazione di stampo comunale-intercomunale delle attuali Autorità Regionali di Protezione (ARP) ha col tempo sempre più dimostrato i propri limiti. In quest’ottica, la riforma prospettata andrebbe a garantire una maggiore uniformità delle procedure e un migliore coordinamento delle risorse disponibili, le quali risultano al momento ancora troppo frammentate e carenti dal punto di vista della specializzazione. L’istituzione delle nuove Preture di protezione, nella loro veste di autorità giudiziarie indipendenti, dovrebbe inoltre favorire un’accresciuta autorevolezza e competenza dell’Autorità in questo ambito.

Seppur conscio che la riforma dovrà essere ancora debitamente implementata nel dettaglio, il Partito Comunista invita pertanto a votare un convinto Sì alla riorganizzazione in questione. Detto ciò, auspichiamo che alle nuove Preture di protezione vengano attribuiti i mezzi necessari per assolvere compiutamente anche le proprie funzioni non prettamente giurisdizionali, a partire dal supporto e dalla formazione dei curatori. Nel contempo, riteniamo sempre più urgente che accanto alla riforma venga contemplato anche un maggiore impegno del Cantone nell’offerta di curatori professionisti.

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