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Con l’inizio del 2021 gli studenti, i ricercatori, i cittadini tesserati presso il Sistema Bibliotecario Ticinese si sono visti aumentare il costo del prestito interbibliotecario (per libri provenienti da biblioteche di altri Cantoni) da 5 a 10 franchi per documento, quando pochi decenni fa esso risultava ancora gratuito. Si tratta di un aumento anti-sociale e negativo per chi necessita per lavoro, studi e ricerche di documenti provenienti da fuori Cantone!

Lo scorso febbraio quindi i deputati Massimiliano Ay e Lea Ferrari, rappresentanti del Partito Comunista in Gran Consiglio, dopo aver preso atto che il governo non aveva alcuna intenzione di tornare alla gratuità di tale servizio, avevano depositato una mozione al fine di agevolare il prestito interbibliotecario da fuori Cantone per gli studenti ticinesi allineando – cioè diminuendo – le tariffe a quella applicata nelle biblioteche universitarie ticinesi. Il governo ha deciso ora di accogliere questa nostra richiesta!

Il Partito Comunista si felicita quindi della decisione del Consiglio di Stato comunicata nei giorni scorsi di ridurre il costo del prestito interbibliotecario per gli studenti da Fr. 10.- a Fr. 6.- a partire dal prossimo 1° maggio. Da parte nostra riteniamo tuttavia che questo servizio dovrebbe essere gratuito e riguardare non solo gli studenti ma tutti gli utenti delle nostre biblioteche. Queste tariffe infatti rendono poco attrattivo il nostro Cantone per la continuazione dell’attività di ricerca: si tratta di disagi piccoli ma sostanziali mentre riteniamo che il Canton Ticino debba fare di più per frenare il fenomeno dei cervelli in fuga.

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