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La Gioventù Comunista (GC) prende atto del lancio della petizione da parte del Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA), che rivendica un aumento delle corse dei mezzi di trasporto pubblici nelle tratte più affollate, così da ovviare agli ammassamenti di studenti e lavoratori a cui si assiste ormai da settembre. La GC condivide pienamente gli intenti di tale petizione, la sostiene con convinzione ed invita tutte e tutti a firmarla.

L’affollamento dei mezzi di trasporto pubblici è un problema che esiste da tantissimo tempo ed è direttamente legato a una gestione aziendalistica del settore dei trasporti. Durante un periodo di pandemia come quello che stiamo vivendo, nel quale sono richieste accresciute distanze sociali e misure sanitarie, gli ammassamenti di studenti, apprendisti e lavoratori nei bus e nei treni risultano ancora più problematici e dannosi per la salute della popolazione intera. Il Consiglio di Stato, sempre in prima linea nel rimarcare l’importanza dei comportamenti individuali per riuscire a superare la crisi sanitaria, sembrerebbe però non voler vedere questo problema di carattere collettivo e non voler dunque prendere nessuna misura di potenziamento del servizio dei trasporti pubblici.

Unico goffo tentativo per risolvere tale problema da parte del Governo cantonale è la modifica degli orari delle lezioni nelle scuole medie superiori. La GC prende atto che il DECS ubbidisce qui alle esigenze delle aziende dei trasporti, invece di imporre un aumento delle corse. L’ordine delle priorità va insomma invertito: le aziende dei trasporti siano al servizio della scuola pubblica e non viceversa!

Per poter applicare l’aumento delle corse richiesto dal SISA, occorre avere a disposizione sufficienti mezzi e conducenti. È per questo motivo che la Gioventù Comunista rivendica la requisizione dei mezzi di trasporto collettivi inutilizzati dalle aziende private (torpedoni per viaggi, ecc.) da parte del Cantone, al fine di ovviare a una possibile penuria di veicoli e di personale. L’impiego da parte dello Stato dei trasporti attualmente inutilizzati a causa della pandemia permetterebbe non solo di diminuire l’affollamento dei mezzi pubblici, ma anche di garantire un’occupazione a numerosi autisti che sono attualmente senza impiego, costretti a beneficiare solo delle indennità di lavoro ridotto (che come sappiamo coprono solo 4/5 del salario).    

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