Concluso a Bruxelles l’European Communist Meeting

I comunisti di 31 paesi europei si sono riuniti su invito del KKE greco dopo la risoluzione anti-comunista votata dall'europarlamento

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38 partiti marxisti da 31 paesi si sono riuniti nelle scorse settimane presso il Parlamento europeo di Bruxelles in occasione dello European Communist Meeting promosso dal Partito Comunista di Grecia (KKE). Il tema dell’Incontro di quest’anno era la lotta contro il revisionismo storico e l’anti-comunismo, anche alla luce della recente diffamatoria risoluzione del parlamento dell’Unione Europea che equipara il nazismo al comunismo.

La relazione iniziale è stata tenuta dal segretario generale del KKE, il compagno Dimitris Koutsoumpas che ha evidenziato come i comunisti europei rigettano la teoria dei cosiddetti “due estremismi” e che anzi sottolineano il legame organico fra la mostruosità nazi-fascista e il capitalismo monopolista che l’ha generata.

La nostra delegazione era guidata dal compagno Samuel Iembo, membro della Direzione del Partito e composta dal compagno Davide Rossi, presidente della Commissione di controllo e dal compagno Stefano Araujo, membro del Comitato Centrale. Essa ha avuto l’occasione di avere alcuni scambi di opinione a margine della plenaria, fra gli altri, con esponenti del Partito Comunista di Grecia (KKE), del Partito Comunista di Ucraina (PCU), del Partito Socialista Operaio di Croazia (SRP), del Partito Comunista Portoghese (PCP) e del Polo di Rinascita Comunista in Francia (PRCF).

Il compagno Iembo, prendendo la parola nel corso della sessione pomeridiana, ha ricordato fra le altre cose come il revisionismo riguardi anche la storia svizzera: citando ad esempio la facilità con cui oggi si banalizza sul piano politico e storiografico l’attività della polizia politica svizzera che per decenni ha schedato i nostri militanti. Pochi erano a conoscenza poi del fatto che anche da noi sia esistita un’organizzazione di tipo “stay behind” contro i comunisti. Oltre a ciò il nostro Partito ha invitato i compagni europei a smascherare il carattere anti-scientifico della categoria di “totalitarismo” nella ricerca storica.

Mentre molti delegati hanno approfondito soprattutto i fatti storici che hanno riguardato l’impegno anti-fascista dell’Unione Sovietica e dei Partiti Comunisti durante la Seconda Guerra Mondiale e i rappresentanti dei Partiti dell’Est Europa hanno spiegato le difficoltà cui devono far fronte concretamente a causa delle politiche repressive e anti-comuniste della borghesia dei rispettivi paesi, in particolare in Polonia, Ucraina, Romania, ecc. l’esponente del PCP portoghese, che ha rinnovato l’auspicio di rivederci al prossimo Avante Festival, ha insistito piuttosto sull’attualità, individuando oggi nella Federazione Russa e nella Repubblica Popolare Cinese gli obiettivi strategici dell’imperialismo atlantico, e ha sottolineato come gli USA con i loro complici dell’UE e della NATO vogliono impedire che le nazioni siano sovrane e lo fanno attraverso una continua azione sovversiva del diritto internazionale.

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