La Gioventù Comunista contesta le ultime decisioni del Consiglio federale atte non solo a estendere l’obbligo di leva anche alle donne ma persino di accorpare la protezione civile e il servizio civile. Si tratta di due decisioni che vanno lette nel contesto di guerra globale in cui la NATO ci sta portando e di perdita della nostra neutralità.
L’arruolamento massiccio anche delle ragazze significa un drastico aumento degli effettivi dell’esercito, peraltro già oggi sovradimensionato, con conseguente incremento delle spese che ricadrebbero inevitabilmente su una popolazione già impoverita. Estendere il raggio di coscrizione del nostro esercito non ha insomma proprio nulla a che fare con la presunta “parità di genere”, ma significa solo aderire alle richieste che la NATO sta facendo a tutti i paesi partner di disporre di più soldati per le sue pericolse avventure di guerra: non scordiamoci infatti che il comandante dell’esercito Thomas Süssli ha già ipotizzato di mandare soldati svizzeri all’estero!
La seconda proposta è invece un tentativo militarizzare ulteriormente la Protezione Civile (PCi) e di distruggere definitivamente il Servizio Civile: quest’ultimo infatti è un servizio del tutto diverso dalla PCi ed è basato sul riconoscimento, per i giovani obiettori di coscienza, di non farsi irregimentare in strutture para-militari e di rendersi comunque utile alla collettività.
La scuola reclute viene dipinta come un’avventura o come una parentesi goliardica dal solito tran tran, in realtà la situazione è più grave e il Consiglio federale ci sta preparando alla guerra senza dirlo: il rifiuto dell’iniziativa sulla neutralità e la maggiore cooperazione con la NATO, l’accettazione dei “Bilaterali III” e la perdita di sovranità nazionale, l’adesione al sistema Skyshield che rende la Confederazione un bersaglio per tutti gli avversari degli USA (cioè mezzo mondo!), la propaganda atlantista e sionista sui media, l’irrigidimento dei regolamenti per impedire alle reclute di passare al servizio civile sono tutti indicatori di una politica che mette a repentaglio il futuro delle nuove generazioni.
Come giovani comunisti ribadiamo il nostro impegno per la pace e la neutralità e quindi ci opponiamo all’UE e alla NATO che, con la loro politica imperialista, sono i principali promotori della guerra. Chiediamo l’abolizione della leva obbligatoria perché i giovani svizzeri non devono diventare carne da cannone per la NATO e le avventure belliche degli americani! Invitiamo inoltre i nostri coetanei a non farsi omologare nelle caserme e di passare subito al Servizio Civile prima che lo aboliscano.