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La perdita record della Banca Nazionale Svizzera (BNS), confermata in questi giorni, è dovuta in particolare alle posizioni detenute in valuta estera, ed è dunque il risultato della scellerata enorme esposizione in Euro e Dollaro che i manager della BNS per anni ci hanno imposto, comprando valute estere. Il Partito Comunista è almeno dal 2015 che invita alla diversificazione dell’esposizione valutaria della BNS nel rispetto della nuova configurazione geo-monetaria internazionale, diminuendo cioè progressivamente l’esposizione in Euro e Dollaro che sono destinate al declino.

La BNS ha fatto l’esatto opposto, e ora si registra una perdita di ben 131 miliardi di franchi! Il Partito Comunista aveva infatti previsto – unico partito di sinistra a dichiararlo pubblicamente! – che l’esposizione in Euro e Dollari fatta a suo tempo per evitare l’apprezzamento del franco sarebbe stata pagata dai Cantoni, cioè dalla popolazione e dai lavoratori, che ora infatti restano, e non a caso, a bocca asciutta. Attendiamoci adesso nuovi attacchi alle prestazione sociali a causa dell’altrettanto sciagurata politica del pareggio di bilancio!

Occorre cambiare drasticamente priorità alla guida dell’istituto finanziario. È opinione del Partito Comunista, infatti, che la BNS non si debba limitare a una eventuale distribuzione degli utili, ma debba poter concedere crediti e scoperti di conto alla Confederazione e ai Cantoni. La BNS deve agire insomma negli interessi dell’economia nazionale, rendendo la politica monetaria uno strumento funzionale allo sviluppo economico e sociale della Svizzera. In questo senso il Partito Comunista ci tiene e sottolineare come, in generale, sia quanto mai urgente abolire lo statuto d’indipendenza della BNS rispetto alle autorità politiche democraticamente elette.

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