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Care colleghe e cari colleghi; Presidente; Sindaco e Municipali;

intervengo brevemente su alcuni aspetti puntuali di questo Consuntivo. Nel mio intervento sul Preventivo 2020 avevo già avuto modo di apprezzare la progettualità interessante della Città, guidata da una rilevante importanza data all’investimento pubblico, con progetti di ampio respiro, pianificati sul medio-lungo periodo, capaci di superare la logica di mera amministrazione del presente che caratterizzava la gestione politica di buona parte dei Comuni prima dell’aggregazione.

E non si tratta solo – come dice qualcuno – di essere “al traino” del Cantone, perché basterebbe osservare ad esempio quanto si vuole progettare attorno all’IRB per capire che la Città ha una propria, chiara, visione di sviluppo.

È evidente che la crisi pandemica abbia rallentato la realizzazione di alcuni di questi progetti, ma rimane apprezzabile che il Municipio sembri voler continuare sulla strada pianificata, senza cambi di rotta.

A destare però preoccupazione è invece la volontà di applicare la cosiddetta “spending review”. Quanto avvenuto e avviene nei paesi dell’Unione Europea, che hanno applicato questo approcio politico-economico, dovrebbe essere un monito per non commettere gli stessi errori: annientamento degli investimenti pubblici, dei servizi dello Stato ai cittadini, aumento del debito invece che assorbimento, crescente impoverimento della popolazione e del tessuto economico.

Dunque, se nell’immediato si vuole intraprendere “un esame critico quanto rigoroso dell’evoluzione della spesa” che questa sia esclusivamente destinata a risolvere le inefficienze organizzative ancora esistenti dopo l’aggregazione, ma che non si ripercuota con tagli lineari alla spesa o una rinuncia ad investimenti minori ma comunque importanti per i quartieri periferici!

Trovo critico che si paventi la spending review quando il Settore Sociale della Città risulta, e risultava già sotto-dimensionato prima della crisi pandemica. I dati mostrano come Bellinzona presenta tra le quote più alte di persone in assistenza, e, allo stesso tempo, dispone del minor numero di assistenti sociali per abitante. Se consideriamo poi che, come evidenzia il Settore sociale stesso, negli ultimi anni è aumentata la complessità dei casi che comporta un impiego di tempo sempre maggiore, l’affanno di questo Settore è evidente, così come lo è il rischio di rimanere impreparati ad affrontare gli effetti negativi sulla popolazione della crisi pandemica.

Oltre a ciò, la Città non dispone ancora come tutte le altre Città ticinesi, di un proprio Regolamento comunale per le prestazioni sociali elargite alla popolazione: uno strumento già proposto nel 2018 dal sottoscritto con una mozione a nome del mio gruppo, uno strumento che potrà agevolare il lavoro degli operatori per evitare proprio quello che la maggioranza della commissione auspica nella sua relazione: “promuovere l’accesso al servizio sociale alla popolazione prima che diventino situazioni irrecuperabili”.

Vista l’urgenza del tema, legata anche alla crisi covid, chiedo dunque al Presidente di valutare di mettere all’ordine del giorno della prossima seduta la discussione su questa mozione (che risale appunto a settembre 2018!).

Termino con altri due punti:

  1. Anche il coinvolgimento dei quartieri ha sofferto le restrizioni della pandemia, e negli anni passati si è notata una certa difficoltà a promuovere il coinvolgimento dal basso dei quartieri, tranne alcune lodevoli eccezioni. Questo tema non può passare in secondo piano: per questo spero di poter presto discutere della strategia della Città su questo tema, e di altre proposte che nel frattempo sono giunte, come quella presentata l’anno scorso per l’istituzione di un bilancio partecipativo. Le realtà locali svizzere che hanno adottato questo strumento stanno dimostrando come il bilancio partecipativo è oggi ancora più utile in questo contesto di crisi pandemica, per avvicinare e coinvolgere dal basso gli abitanti nelle scelte e nella progettazione di investimenti sul territorio del proprio quartiere.
  2. Nella seduta del dicembre 2018, il CC aveva approvato il regolamento dei rifiuti proposto dal Municipio, chiedendo però di istituire – tramite una risoluzione della Commissione – una commissione municipale sul tema dei rifiuti con il compito di dare seguito alle preoccupazioni evidenziate anche da parecchi emendamenti proposti dal sottoscritto con alcuni colleghi. Una di queste preoccupazioni era la copertura insufficiente della tassa base rispetto alle disposizioni federali e l’assenza di una diversificazione di questa tassa per le persone giuridiche di piccola e grande entità. Ritengo dunque importante che il Municipio convochi anche in questa legislatura, e al più presto, la Commissione Rifiuti, allo scopo di entrare nel merito delle criticità sollevate già a suo tempo da questo consesso.
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