Il Partito Comunista riesce a modificare la Costituzione!

Vittoria: la sovranità alimentare ha saputo unire ambientalisti e contadini!

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L’inserimento fra gli obiettivi sociali (art. 14) della Costituzione cantonale del principio della sovranità alimentare, come richiesto nel 2018 dall’iniziativa parlamentare di Massimiliano Ay a nome del Partito Comunista e come deciso oggi dal popolo ticinese, è un’importante conquista, a favore del settore primario e dell’autoaprovvigionamento alimentare del Paese: la Svizzera produce infatti una proporzione molto bassa di derrate alimentari utili al proprio fabbisogno: siamo quindi non solo molto vulnerabili alle oscillazioni del mercato ma dipendiamo troppo dall’estero per nutrirci, come anche la pandemia (con il relativo blocco del commercio e la chiusura delle frontiere) ha dimostrato.

Ora che la sovranità alimentare è ancorata alla Costituzione, il governo ticinese potrà riorientare progressivamente le politiche agricole a favore della produzione indigena, valorizzando così anche il lavoro dei nostri contadini. Con la sovranità alimentare si vuole dare una chiara indicazione a favore di uno sviluppo economico più omogeneo tra regioni di montagna e di pianura; per arginare le perdita costante di terre coltivabili e per valorizzare la professionalità e i diritti dei lavoratori della terra.

Oggi è anche però un momento storico per il Partito Comunista (sorto nel 1944 proprio con il nome, non casuale, di Partito Operaio e Contadino Ticinese): simbolicamente mai era successo in 77 e più anni di presenza organizzata che i comunisti riuscissero nell’impresa di modificare la Costituzione, e politicamente il dato centrale è che il Partito Comunista ha saputo unire con questa proposta due mondi che ultimamente faticano a dialogare: quello ecologista e quello agricolo. Solo uniti però si potrà evitare il “green washing” del grande capitale!

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