Vergognose intimidazioni da parte della polizia: contestare l’esercito non è un crimine!

La Gioventù Comunista spiega che con l’approvazione della legge sul terrorismo il prossimo 13 giugno questi abusi di Polizia diverranno la norma!

1351
Share this page to Telegram

L’11 maggio 2020, la sezione vodese di Sciopero per il Clima (SpC) aveva pubblicato una lettera aperta indirizzata al Consiglio federale, nella quale invitava a boicottare per responsabilità sociale ed ambientale l’apparato militare elvetico rifiutando di effettuare servizio militare e di pagare la tassa d’esenzione. Di conseguenza, la polizia ha perquisito la casa di quattro attivisti di SpC, che sono poi stati portati in centrale e sottoposti a un interrogatorio durato diverse ore.

Una tale reazione da parte delle autorità è vergognosa. Non è affatto accettabile che la polizia intervenga in tal modo per una lettera in cui si contesta l’esercito che inquina e si esprime l’intenzione di non pagare la tassa militare. Questo atto di repressione è puramente di natura politica e lede la libertà di espressione. Dagli attivisti, che hanno semplicemente pubblicato una lettera indirizzata al governo, non è infatti stato commesso alcun reale perturbamento degli obblighi militari. È dunque grave che la polizia si sia mossa nonostante persino il Consiglio federale non abbia ritenuto che fosse necessario dar seguito alla questione. Ci troviamo insomma di fronte a un clima di stato di polizia che va assolutamente fermato. Tramite questi atteggiamenti repressivi (che con l’approvazione della legge sul terrorismo il prossimo 13 giugno diverranno la norma: i partiti borghesi promuovono insomma la repressione del dissenso) si vuole provare a intimidire chi contesta la politica militare svizzera al servizio della NATO e chi aiuta le reclute a sottrarsi dall’indottrinamento militarista e dal nonnismo che si respira nelle caserme.

La Gioventù Comunista (GC) coglie inoltre l’occasione per sottolineare la natura anti-sociale dell’apparato militare svizzero, che oltretutto inquina in una maniera esorbitante. L’invito della GC è dunque quello di rifiutare di effettuare il servizio militare e di preferire il Servizio civile, alternativa ben più utile, sociale e a tutela dell’ambiente.

CONDIVIDI