Stop alle aggressioni sioniste: la Gioventù Comunista è solidale con la Palestina!

La GC, in quanto organizzazione anti-imperialista, continuerà a lottare contro l’ideologia sionista e l’imperialismo atlantico!

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Le forze di occupazione dello Stato sionista d’Israele attaccano quotidianamente il popolo palestinese, occupano i suoi territori e ne umiliano i luoghi sacri. La polizia israeliana ha ferito centinaia di palestinesi, tra cui bambini, donne e anziani, e ha detenuto illegalmente decine di persone. Hanno evacuato con la forza i palestinesi che vivono nel quartiere di Sheikh Jarrah dalle loro case e hanno picchiato i deputati palestinesi. A Gaza, hanno ucciso svariate decine di persone, tra cui anche diversi bambini.

La Gioventù Comunista (GC), condanna fermamente l’occupazione israeliana, la tirannia sionista e gli atti terroristici israeliani e dichiara che sarà sempre dalla parte del popolo palestinese finché la giusta causa di una Palestina libera e indipendente non sarà vinta.

I media occidentali parlano costantemente di un “problema palestinese”. Non c’è un problema palestinese, c’è un problema israeliano. È iniziata con l’occupazione sanguinosa e illegittima delle terre palestinesi. Oggi continua con l’accelerazione dell’occupazione di Gerusalemme, sempre sotto le ali dell’imperialismo statunitense. Questa occupazione e persecuzione minacciano non solo la libertà e il diritto di vivere della Palestina, ma anche la pace e la sicurezza del mondo intero, come dimostrano anche i gravi attacchi commessi ieri sera da Israele, che ha mobilitato persino le truppe di terra. La GC, in quanto organizzazione anti-imperialista, continuerà a lottare contro l’ideologia sionista e l’imperialismo atlantico, così da poter costruire un mondo multipolare e di pace.

La GC invita il governo svizzero a ritornare ad una diplomazia degna di un paese neutrale e sovrano, e a smettere di sottomettersi agli interessi degli Stati Uniti e dell’Unione Europea. La solidarietà della GC va al popolo palestinese, che lotta per la sua libertà, ma anche agli abitanti di Israele che contrastano le politiche razziste e imperialiste del governo israeliano, come per esempio il Partito Comunista di Israele e i refusenik, ovvero i cittadini israeliani che rifiutano di servire nell’esercito israeliano e che sono quindi sistematicamente imprigionati.

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