Il Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA) ha lanciato in data 29 marzo 2021 una petizione dal titolo “Pandemia e difficoltà scolastiche: sosteniamo il corpo studentesco!” (link). La finalità dell’iniziativa è quella di aiutare gli studenti che, soprattutto in questo periodo travagliato, si trovano più in difficoltà e a rischio di marginalizzazione. Tra le soluzioni proposte vi è l’introduzione di corsi di recupero pubblici e gratuiti in tutti gli ordini scolastici. Alla base di questa richiesta si trova la preoccupazione, condivisa in linea di fondo dagli scriventi, secondo cui sussistano ancora delle profonde lacune quanto alla risposta fornita dal Cantone per controbilanciare il deterioramento delle condizioni d’apprendimento dovuto alla situazione pandemica, che investe purtroppo in maniera più gravosa gli studenti appartenenti alle fasce socio-economiche più sfavorite della popolazione.
Benché negli ultimi mesi il DECS abbia adottato delle misure incoraggianti, come l’obbligo per i docenti di contattare regolarmente gli studenti in quarantena e il potenziamento della connessione internet delle scuole cantonali per la trasmissione delle lezioni in diretta in caso di quarantena di classe, anche più in generale si palesa quindi l’esigenza di rafforzare gli strumenti di sostegno destinati al corpo studentesco. Rileviamo infatti che, indipendentemente dalla contingenza, un tale investimento si rende necessario affinché venga migliorata la qualità dell’insegnamento e siano meglio promosse le pari opportunità tra gli studenti anche in futuro. In quest’ottica, la presente mozione si prefigge di potenziare almeno le attività di sostegno nelle scuole medie superiori, nella speranza di potere compiere un passo avanti nell’ambito dell’offerta pubblica di corsi di recupero.
Giusta l’art. 35 del Regolamento delle scuole medie superiori (RSMS), per gli allievi che incontrano gravi difficoltà le direzioni di istituto possono organizzare attività di sostegno nel primo biennio (cpv. 1), mentre le stesse possono istituire attività di aiuto allo studio destinate agli allievi di I classe, anche con frequenza obbligatoria (cpv. 2). Con risposta del 16.12.2020 all’interrogazione n. 136.20, intitolata ‘‘Esternalizzare ai privati le lezioni di recupero? Atto 2°’’, il Consiglio di Stato ha precisato che tali attività di sostegno avvengono ‘‘in forma di recuperi disciplinari tradizionali o di sportelli, dove i docenti sono a disposizione per rispondere a domande degli allievi’’. Dal quadro descritto, emerge tuttavia che l’organizzazione di queste importanti attività non risulta obbligatoria, viene circoscritta al primo biennio e solo a studenti con gravi difficoltà, non presenta degli standard minimi dal profilo dell’offerta ed è suscettibile di generare una disparità di trattamento tra le diverse sedi del Cantone.
Alla luce di quanto sopra, si chiede che le attività di sostegno ai sensi dell’art. 35 RSMS vengano pertanto debitamente potenziate, considerando segnatamente di prescriverne l’organizzazione alle direzioni di istituto, di estenderne l’offerta sull’arco del quadriennio, di ampliarne la cerchia dei beneficiari e di stabilirne un contenuto minimo appropriato.
Massimiliano Ay e Lea Ferrari, deputati in Gran Consiglio per il Partito Comunista