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L’idea alla base dell’iniziativa popolare che andremo a votare il prossimo 7 marzo è quella di vietare la dissimulazione del volto, cioè in poche parole indossare il burqa, in tutti i luoghi pubblici come strade, treni, negozi, ristoranti e persino nella natura.

Quando nel 2013 si votò nel Canton Ticino di vietare il burqa, il Partito Comunista vi si oppose poiché il numero di chi effettivamente indossava tale abbigliamento sul nostro territorio era irrisorio e poiché non si trattava affatto di una misura atta alla tutela della sicurezza pubblica: la dissimulazione del volto è infatti già legiferata e chi poi costringe una donna a nascondersi contro la sua volontà si rende già oggi punibile. Immaginare, poi, che un criminale si travesta con uno scomodo burqa per poi darsi alla fuga alzando la gonna è semplicemente ridicolo e non ha nulla a che fare con una seria politica di sicurezza e di prevenzione.

Siamo quindi di fronte a una votazione inutile dal punto di vista della sicurezza, e che ha il solo obiettivo reale di gettare benzina sul fuoco nelle relazioni umane con chi proviene da un’altra parte del mondo: in questo contesto di precarietà sociale, di crisi sanitaria e di instabilità neo-coloniale in Medio Oriente a causa delle politiche guerrafondaie di USA, UE e NATO, l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno è una ulteriore provocazione divisiva per di più basata sulle convinzioni religiose di una netta minoranza nel nostro Paese! Quello di cui necessitiamo è invece una maggiore unità e solidarietà fra le nazioni: fomentare paure irrazionali e ostilità è un atto irresponsabile che non aiuta né l’integrazione degli stranieri né la convivenza pacifica in Svizzera.

Anche la valutazione di questa legge quale contributo alla laicità, un valore che naturalmente riconosciamo come parte dei nostri ideali comunisti, non è pertinente, poiché andrebbe in realtà a rafforzare l’egemonia di una religione su un’altra attraverso una legge discriminatoria. E discriminando non si integra, ma si ghettizza e si acuiscono incomprensioni e intolleranze.

Il Partito Comunista invita quindi a votare NO a questa legge esagerata. Per contro riteniamo ragionevole il controprogetto indiretto (che entrerebbe in vigore però solo in caso di bocciatura dell’iniziativa popolare) che introdurrebbe l’obbligo di mostrare il viso solo nel caso di un controllo d’identità.

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