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Si è svolta on-line la prima seduta del 2021 per i membri del Comitato Centrale del Partito Comunista. Il Segretario, prima di aprire la seduta, ha comunicato che in seno alla Direzione si stanno attualmente discutendo di alcuni orientamenti strategici e che i contenuti che emergeranno saranno presentati in una serie di appunti che dovranno aprire la fase preparatoria pre-congressuale.

La collocazione internazionale del Partito

In Comitato Centrale si è sviluppata un’ampia discussione sulle nostre relazioni estere riconoscendo la collocazione internazionale del Partito come elemento centrale per una giusta comprensione delle contraddizioni della fase storica e della lotta interna alla borghesia svizzera. Dopo aver appreso quanto emerso dai recenti incontri bilaterali con i compagni del PDP della Corea del Sud attivi nella lotta per la pace sulla penisola coreana e con i compagni del Fronte Nazionale Democratico delle Filippine che ha espresso il proprio punto di vista sulla situazione dei diritti umani nel proprio Paese, il Comitato Centrale ha deciso di sostenere la campagna “Unblock Cuba”, auspicando nel contempo il buon esito del dibattito previsto il prossimo 9 marzo in Consiglio Nazionale sul postulato 20.4332 contro il blocco economico a Cuba. Sempre relativamente a Cuba si loda il progetto di potabilizzazione dell’acqua promosso dalla sezione ticinese dell’Associazione Svizzera-Cuba come esempio virtuoso di concreta cooperazione internazionale e si dà mandato alla redazione di Sinistra.ch di darne informazione. Il compagno Stefano Araujo ha poi presentato le riflessioni del Partito Comunista Portoghese dopo la campagna elettorale per le presidenziali in Portogallo. Il Comitato Centrale ha infine preso atto di un’interessante modifica nell’approccio alla lotta contro l’imperialismo da parte del Partito Comunista (Italia) – l’organizzazione guidata dal segretario Marco Rizzo – che pare abbia superato la teoria dell’equidistanza aprendosi anche a un dialogo costruttivo con la Cina.

Solidarietà con il Partito Comunista Cinese

Il Comitato Centrale rileva con grande soddisfazione il fatto che le nostre relazioni con la Repubblica Popolare Cinese si stanno sviluppando in modo qualitativamente significativo seguendo di fatto un triplice binario: accanto ai contatti con il corpo diplomatico e a quelle con il Partito Comunista Cinese (PCC), si sono aperti anche – come avevamo auspicato durante il Comitato Centrale del 7 novembre scorso – degli scambi sul piano editoriale con l’Istituto di Marxismo e l’Accademia delle scienze sociali (CASS) di Pechino. Il Segretario sottolinea come nel nostro Partito non si parli a vanvera: una volta chiarito che la contraddizione primaria dell’epoca presente è la contrapposizione fra l’imperialismo atlantico e il multipolarismo e che la sinofobia è la forma di razzismo più pericolosa, ecco che tutto il Partito si adegua per affrontare la nuova realtà.

Si prende atto dell’ottima riuscita del seminario di vertice di tre giorni convocato a metà gennaio dal PCC e a cui il nostro Segretario politico è stato invitato a tenere un discorso unitamente ai leader del Partito Comunista Spagnolo José Luis Centella, del Partito Comunista Tedesco Patrick Köbele, del Partito Comunista Italiano Mauro Alboresi e a dirigenti del Partito del Lavoro del Belgio, del Partito Comunista Francese, del Partito Comunista Portoghese, ecc.

Ricordando come nel 2010 il nostro Partito lanciò in modo pionieristico una campagna intitolata “Giù le mani dalla Cina” che riprendeva un analogo progetto denominato “Hands Off China” promosso nel Regno Unito dal Partito Comunista di Gran Bretagna Marxista-Leninista (CPGB-ML), il Comitato Centrale reputa che sia giunto il momento di rilanciare un percorso di questo genere che serva a mostrare il vero volto della Cina ma che pure dia impulso alla solidarietà internazionalista con i comunisti cinesi. Si decide quindi, per celebrare anche noi il giubileo del Centenario di fondazione del Partito Comunista Cinese, di proporre un ciclo di corsi di formazione politica e – se le condizioni sanitarie lo permetteranno – di eventi pubblici a riguardo. Il compagno Luca Frei, coordinatore della Gioventù Comunista, viene incaricato di mettersi all’opera per organizzare in tale prospettiva la sezione giovanile, la quale su questo argomento lo scorso mese di ottobre aveva approvato una impegnativa risoluzione.

Un lavoro parlamentare propositivo

Il Comitato Centrale ha ascoltato le relazioni dei nostri due deputati, accogliendo con entusiasmo la notizia della nuova vittoria ottenuta nella politica scolastica: dopo essere riusciti ad abolire il numerus clausus dal corso “passerella” che permette agli apprendisti di accedere a una formazione accademica, eliminando così un ostacolo al diritto allo studio della classe operaia; e dopo l’altra importante vittoria relativa al riconoscimento delle giornate culturali autogestite nelle scuole medie superiori, ecco che – come ha spiegato il nostro deputato Massimiliano Ay – il parlamento ticinese ha accolto parzialmente un’altra nostra mozione: accanto al nuovo curricolo – da noi auspicato – di filosofia-psicologia-pedagogia che partirà al Liceo Cantonale di Locarno il prossimo settembre, si dovrà garantire anche un corso facoltativo di sociologia agli allievi. Oltre a ciò va sottolineato come nell’ambito della discussione in Gran Consiglio sull’iniziativa trotzkista – respinta evidentemente dalla maggioranza borghese – affinché lo Stato si assumesse totalmente i premi dell’assicurazione malattia per i minorenni, il ministro della sanità Raffaele De Rosa ha invece dato ragione alla nostra deputata Lea Ferrari che aveva denunciato il fatto che vi sono giovani che appena compiuti i 18 anni si trovano sulle spalle un debito pesante poiché i genitori non avevano pagato i loro premi assicurativi quando erano minorenni . Sempre in ambito socio-sanitario, partendo dall’importante lavoro del compagno Edoardo Cappelletti, nostro consigliere comunale di Lugano, che per primo ha tematizzato la sottodotazione del settore delle curatele, sono partite interrogazioni analoghe anche nel comune di Capriasca grazie al compagno Zeno Casella e una mozione in Gran Consiglio.

Elezioni comunali del 18 aprile 2021

Il responsabile degli enti locali del Partito, il compagno Edoardo Cappelletti, ha presentato l’ultima versione della lista di candidature nei consigli comunali e negli esecutivi municipali per le prossime elezioni comunali del Canton Ticino. Saremo presenti con 30 candidati in 14 comuni e sempre su liste di unità della sinistra secondo quanto stabilito dalla risoluzione approvata dai membri riuniti lo scorso anno a Pazzallo in Conferenza d’Organizzazione.

Referendum contro la revisione della Legge sul CO2

Il compagno Zeno Casella che ha partecipato alle riunioni del comitato referendario derivato dalle sezioni romande del movimento “Sciopero per il clima” e da altri partiti di sinistra spiega che siamo stati l’organizzazione che più di tutte si è impegnata su questo fronte sul territorio della Svizzera italiana. È inoltre espresso l’auspicio che la Gioventù Comunista si relazioni con la Gioventù Socialista ticinese, la quale si è pubblicamente schierata criticamente verso la nuova Legge sul CO2 riconoscendone il carattere anti-sociale.

Votazione sulla legge contro il “Burqa”

Ricordando il comunicato stampa elaborato dal compagno Marin Mikelin nel 2013 sull’analoga votazione avvenuta nel Canton Ticino, il Comitato Centrale decide di confermare l’indicazione di voto contraria alla iniziativa popolare federale «Sì al divieto di dissimulare il proprio viso» ma distanziandosi dai toni pietisti e troppo “filo-islamici” che si intravvedono fra i contrari e anzi rimarcando che la sicurezza è un fattore per noi importante ma che questa iniziativa non la garantisce. Essa, al contrario, può essere interpretata come un fattore di provocazione e di discriminazione che nemmeno aiuta al raggiungimento dell’auspicata neutralità religiosa dello Stato. Il Comitato Centrale reputa invece che il controprogetto sia ragionevole e decide di diramare la seguente presa di posizione intitolata “Sicurezza e laicità non fanno rima con paura e divisione“.

Non privatizzare l’identità elettronica dei cittadini

Dopodiché si apre la discussione sulla nuova Legge federale sui servizi d’identificazione elettronica. Il Comitato Centrale vota una breve risoluzione (leggi) che invita a respingerla, poiché l’identificazione dei cittadini non è rimessa allo Stato, come invece dovrebbe, bensì ai privati, con conseguenti problemi circa l’abuso di dati sensibili. Una regolamentazione dell’identità elettronica è sì necessaria, purché sia in mano pubblica! Il compagno Gionata Genazzi chiarisce in particolare alcuni aspetti tecnici dal punto di vista informatico e ricorda che in Francia esiste un’autorità statale che se ne occupa, quindi è perfettamente fattibile evitare la delega alle multinazionali.

No all’accordo di libero scambio con l’Indonesia

Diretta dal compagno Alessandro Lucchini, vice-segretario del Partito, si apre infine una approfondita discussione sull’Accordo di partenariato economico con l’Indonesia e con il Mercosur, arrivando alla conclusione di doverli rifiutare entrambi e, in modo particolare, quello con l’Indonesia posto in votazione. Nella discussione vengono prese in considerazioni anche le posizioni espresse dal sindacato contadino Uniterre e dal Partito Comunista del Brasile (PCdoB). Oltre ai problemi relativi alla sovranità alimentare e alle condizioni sociali, si individuano pure le importanti differenze rispetto all’accordo di libero scambio stipulato fra Svizzera e Cina. Quello con l’Indonesia è insomma un accordo di stampo neo-coloniale e non “win-win” come invece noi auspichiamo. Alla fine il Comitato Centrale approva, con voto unanime, il documento politico intitolato “Accordi di libero scambio con Indonesia e Mercosur: è neo-colonialismo, non aiuto allo sviluppo!“.

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