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La Gioventù Comunista (GC) prende atto con molta soddisfazione dell’odierna decisione della Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) di ritenere discriminatoria la tassa di esenzione per gli inabili al servizio militare obbligatorio attualmente in vigore in Svizzera. Chi oggi nel nostro Paese non viene ritenuto idoneo al servizio militare, per motivi di salute fisica e/o psicologica, viene infatti penalizzato con un’ingiusta tassa (come se avere problemi sanitari fosse una colpa!), la quale è stata negli ultimi anni addirittura ampliata.

La Gioventù Comunista critica da sempre questa tassa anti-sociale: già nel 2009, in seguito a una sentenza simile emanata sempre dalla CEDU, la GC l’aveva ritenuta una decisione importante e ancora oggi trova che essa sia da intendere come una contestazione del forte militarismo che vige nel nostro Paese (l’unica giudice che si è opposta alla recente critica della CEDU è, guarda a caso, la giudice svizzera Helen Keller). La Svizzera in questi anni non ha saputo correggere adeguatamente questa prassi discriminatoria e la Gioventù Comunista ribadisce in modo fermo che occorre assolutamente abolire questa ingiusta tassa militare, misura del resto rarissima nel mondo!

La GC ci tiene, inoltre, a lanciare nuovamente un appello ai coscritti affinché scelgano di prestare il Servizio Civile sostitutivo (che, peraltro, a differenza del servizio in Protezione Civile non prevede questa tassa!). L’esercito svizzero è infatti una realtà ingiusta (come dimostra l’esistenza stessa di una tassa abusiva come quella di esenzione dal servizio) e un terreno fertile non solo per idee nazionaliste (è proprio di pochi giorni fa la testimonianza preoccupante di una recluta di origine ebraica), ma anche per una concezione imperialista a causa della fin troppo stretta collaborazione con la NATO e l’esercito sionista, la quale insulta così la neutralità e la sovranità stessa del nostro Paese.

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