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Altro che “accordo del secolo”: quello presentato dal governo degli USA per la “pace” in Medio Oriente sembra piuttosto un editto imperiale di un governo che si concepisce quale padrone del mondo. Siamo di fronte infatti a un diktat unilaterale, emanato alle spalle del popolo palestinese, le cui legittime aspirazioni non solo sono del tutto ignorate, ma vengono anzi umiliate con un gesto di sprezzante elemosina.

Non solo si tratta di una mossa propagandista a favore dell’estrema destra in vista delle prossime elezioni israeliane, oltre che di un atto che rafforza l’apartheid verso i non-ebrei, ma è molto concretamente l’ennesimo tentativo di legittimazione dell’espansionismo sionista e, di conseguenza, un pesante attentato al processo di liberazione nazionale palestinese.

Unendosi all’appello della Federazione Sindacale Mondiale, il Partito Comunista rinnova la sua solidarietà alla Palestina e ribadisce la propria inflessibile impostazione anti-sionista contraria alla cooperazione militare, accademica e commerciale fra Svizzera e Israele.

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