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In occasione del 25° anniversario della scomparsa di Kim Il Sung, fondatore del Partito del Lavoro di Corea e primo Presidente della Repubblica Popolare Democratica di Corea (RPDC), tanti partiti comunisti e operai del mondo hanno inviato a Pyongyang un messaggio in sua memoria e, in alcuni casi, hanno organizzato eventi culturali in collaborazione con le rappresentanze diplomatiche coreane.

Da parte nostra – in una lettera inviata al Comitato Centrale del Partito del Lavoro di Corea – abbiamo voluto ricordare soprattutto l’impegno unitario di Kim Il Sung per la causa dell’indipendenza delle nazioni minacciate dall’imperialismo (nel caso coreano prima da quello giapponese e in seguito da quello statunitense).

Questa esperienza di lotta, ma anche la dignità di un popolo che ha difeso la propria sovranità da ogni minaccia estera, ha reso la figura storica di Kim Il Sung rispettata in quelle nazioni che hanno subito un’analoga violenza coloniale (da Cuba alla Siria, dall’Iran al Vietnam), mentre in Occidente si continua esclusivamente a denigrarla.

In un suo documento del 1986 il leader coreano ricordava quanto segue:

“quando sorsero opinioni divergenti tra i paesi socialisti, cercammo di promuovere l’unità. Abbiamo sostenuto la necessità di relegare tutte le differenze di vedute in secondo piano e di unirci  secondo i seguenti quattro principi: opposizione all’imperialismo, sostegno al movimento di liberazione nazionale nei paesi colonizzati e al movimento operaio in tutti paesi, continuazione della marcia verso il socialismo e il comunismo e osservanza dei principi di non ingerenza nei reciproci affari interni”.

Una prassi, questa, che la RPDC attuò peraltro per decenni, mantenendo relazioni con tutti i paesi, anche durante le divergenze fra URSS e Jugoslavia, così come durante lo “scisma” sino-sovietico. Si tratta di un concetto semplice ma mai come oggi appare di attualità quando purtroppo soprattutto nel Movimento comunista europeo invece di unirsi intorno ai quattro principi enunciati da Kim Il Sung così tanti anni fa, si tende a frantumarsi in varie correnti, noncuranti quasi dell’autoreferenzialità.

A breve annunciamo inoltre che è previsto un incontro fra delegazioni del nostro Partito e del Partito del Lavoro di Corea per valutare come migliorare i progetti di cooperazione svizzera nella RPDC e per un aggiornamento nella valutazione della situazione internazionale a un anno dalla storica “Dichiarazione di Panmunjom” considerata un successo diplomatico che potrebbe aprire le porte alla firma di una dichiarazione di pace fra Pyongyang e Washington.

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