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Il Canton Ticino come evidenziano i dati raccolti dalla Seco e pubblicati domenica dalla Neue Zurcher Zeitung am Sonntag è la regione con il maggior numero di abusi legati alle misure di accompagnamento (il 27% di tutte le infrazioni a livello nazionale).

Un dato allarmante e che non ci si può limitare a spiegare con l’elevato numero di controlli effettuati.

La realtà è che a fronte di un mercato del lavoro altamente deteriorato, dove ormai sono diventi evidenti e sotto gli occhi di tutti i continui abusi, si è dovuti intervenire con dei maggiori controlli.

Questa cifra è il sintomo, insieme a molti altri, di una grave malattia del nostro mercato del lavoro che ha determinato un netto peggioramento della qualità di vita del ceto medio e basso.

Il Canton Ticino detiene il primato svizzero per quanto riguarda i contratti normali di lavoro non perché siamo il cantone più sensibile al dumping, ma perché in Ticino il dumping conclamato stava diventando una piaga diffusa, anch’essa sotto gli occhi di tutti.

La pressione sugli stipendi è talmente alta che in diversi settori dal 2008 al 2014 sono diminuiti i salari mediani (in 7 sezioni su 17).

Il divario tra i salari mediani ticinesi e quelli delle altre regioni continua ad essere di circa 1’000 franchi al mese, nonostante i costi dei beni primari siano paragonabili in tutta la svizzera.

Abbiamo il maggior tasso di sottooccupati (circa 19’000) della Svizzera, di cui la maggior parte vorrebbe poter lavorare ad una percentuale maggiore perché non riesce a giungere alla fine del mese.

Gli abusi hanno sempre più natura penale e siamo la regione con il maggior numero di fallimenti, per questo sarebbe necessario un potenziamento della magistratura e un rafforzamento dei contatti tra la magistratura con il territorio tramite anche gli uffici esecuzione e fallimenti.

Siamo la regione con il maggior tasso di frontalieri, e complice l’assenza di vincoli legali e contrattuali, e come mostrano anche le cronache, la presenza di un padronato privo di scrupoli e sempre più orientato a conseguire utili immediati, ne discende una brutale messa in concorrenza tra lavoratori, che genera abusi, dumping ed erosione dei diritti, una regione dove negli ultimi anni è esploso anche il fenomeno dei lavoratori interinali.

Anche le cronache delle ultime settimane riportano un quadro sempre più fosco nel mercato del lavoro: OVS, Valora, Giornale del Popolo, Navigazione Locarno, prospettati tagli alla RSI, chiusura degli uffici postali, potenziale perdita di posti di lavoro alle Officine, chiusura di negozi nei centri cittadini, esclusione dei minimi salariali in Ticino dal raggio di applicazione nazionale per i Ccl shpos, incertezza per i Ccl degli ingegneri e architetti.

Per non parlare del fenomeno emergente del lavoro gratuito praticato tramite contratti a ore e stages.

Questo deterioramento del mercato del lavoro ha condizionato la vita di tutti i cittadini del nostro Cantone. L’incertezza per il futuro è diventata una delle principali preoccupazioni anche per quelle famiglie, che non hanno dovuto subire nessuna deprivazione materiale.

Sono invece sempre di più i casi direttamente toccati dalla deprivazione materiale!

Le persone in assistenza continuano a crescere (8500), il tasso di disoccupazione ILO è il più alto della Svizzera, così come il tasso di povertà, il tasso di rischio povertà e il tasso di povertà giovanile.

Alla luce di quanto sopra è evidente che le misure di accompagnamento federali non sono state in grado di contenere il degrado del mercato del lavoro.

A fronte di questa situazione chiediamo:

1. Quale è la strategia del Consiglio di Stato per far fronte a questa emergenza?
2. Intende il Consiglio di Stato rafforzare le misure di accompagnamento federali con delle misure di accompagnamento cantonali? Se sì come?
3. Quanti controlli sulle misure di accompagnamento federali sono stati fatte annualmente dal 2004 a oggi?
4. Qual è a livello nazionale la percentuale di abusi rilevata ogni 100 controlli sulle misure di accompagnamento federale dal 2004 a oggi?
5. Qual è in Ticino la percentuale di abusi rilevata ogni 100 controlli sulle misure di accompagnamento federali dal 2004 a oggi?
6. Quali e quanti altri controlli si effettuano sul mercato del lavoro in Ticino e qual è il tasso di abusi registrato?
7. A oltre 1 anno e mezzo dalla chiusura del tavolo di lavoro sull’economia non intende il Consiglio di Stato a convocare un tavolo urgente sul mercato del lavoro?

Ivo Durisch (PS)Massimiliano Ay (PC), Michela Delcò Petralli (Verdi)

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