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La Repubblica Popolare Democratica di Corea, meglio nota come Corea del Nord, è un paese ai più sconosciuto e misterioso. Due candidati ticinesi alle elezioni federali 2015 hanno però avuto modo di visitare Pyongyang e dintorni: un’esperienza particolare e due punti di vista politico-ideologici diversi. Quali le impressioni sul Paese asiatico? Quale il ruolo della Confederazione Svizzera? Quale cooperazione è possibile?

Lo scorso 20 agosto 2015 è stato organizzato un incontro pubblico con il consigliere nazionale Ignazio Cassis (Partito Liberale Radicale) e con il candidato al consiglio nazionale Francesco Vitali (Partito Comunista) per discuterne. A moderare la serata è stato il giornalista Mattia Sacchi. L’introduzione è spettata a Massimiliano Ay, segretario del Partito Comunista e deputato al Gran Consiglio ticinese.

«Sembrava di essere entrati in un altro mondo», ha narrato Cassis davanti alla trentina di persone accorse alla Casa del Popolo di Bellinzona parlando del suo arrivo a Pyongyang nel 2012 con una delegazione parlamentare elvetica. Vitali, che ha invece partecipato a una delegazione politica del Partito Comunista viaggiando in tre località della Corea del Nord, ha maggiormente contestualizzato le condizioni economiche e la diversa cultura.

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