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Dopo il teatrino di ieri che ha visto emergere le forti contraddizioni nel campo borghese, con la bocciatura del Preventivo 2017 figlio della manovra di rientro anti-sociale votata pochi mesi fa, oggi è andata in scena un’altra seduta che si poteva evitare, con la parità di voti sull’emendamento per plafonare a 200’000 franchi i salari più elevati che di fatto ha bloccato la decisione sulla Legge Stipendi. In tal senso il Partito Comunista ritiene che il rispetto delle istituzioni – isituzioni borghesi, per giunta! – preveda che la festa di Babbo Natale in aula la si potesse perlomeno rimandare a lavori ultimati, evitando di far allontanare due deputati dal loro posto.

In ogni caso il modo con cui i partiti borghesi gestiscono la cosa pubblica lascia basiti e dimostra che finché non si avrà coraggio di votare le liste minori e di alternativa queste situazioni continueranno. Ci distanziamo però da chi vuole approfittare della situazione ben poco edificante andata in scena in questa sessione del parlamento per fare di tutta un’erba un fascio con i toni generalizzatori dell’anti-politica: non tutti i partiti politici sono uguali, c’è ancora chi – e spesso da posizioni di minoranza – fa il suo lavoro con serietà e coerenza.

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