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Nell’ambito dei lavori del Gran Consiglio del 4 novembre, troviamo all’ordine del giorno l’approvazione dell’adeguamento della Legge tributaria cantonale, ovvero una riforma fiscale che gode del sostegno della destra e del padronato e che mira a diminuire drasticamente le aliquote per le persone giuridiche: dall’attuale 9% si intende infatti passare al 5,5%, una misura che costerà alle casse pubbliche del Cantone oltre 70 milioni di franchi.

Le piccole e medie imprese del Canton Ticino possono piuttosto essere sostenute, al fine di permettere loro di operare in modo socialmente sostenibile, con l’introduzione di un’aliquota di imposta progressiva anche per le persone giuridiche come proposto da un’iniziativa parlamentare depositata dal Partito Comunista nel giugno 2018 e che il governo vuole invece bocciare.

La riforma fiscale così come presentata non trova insomma concorde il Partito Comunista (che la boccerà in sede parlamentare) e il Forum Alternativo, i quali nei prossimi giorni convocheranno quindi una riunione aperta tutte quelle forze politiche e sindacali critiche a questi ennesimi regali ai ricchi, disposte a costituire insieme un comitato unitario che valuti le possibilità di promuovere il referendum.

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