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Il Comitato Centrale del Partito si è riunito in forma straordinaria e allargata in Capriasca il 1° agosto, nell’ormai tradizionale ritiro estivo. Accanto ad alcune trattande operative relative soprattutto ai prossimi appuntamenti elettorali, si è approfittato del momento per tre momenti di formazione politica e discussione.

La prima sera abbiamo voluto trascorrerla guardando alcuni vecchi spettacoli del “Cabaret della Svizzera Italiana” analizzandoli alla luce di una cultura politica che è mutata nella società ticinese. Quegli spettacoli di satira politica permettono infatti anche di leggere l’evoluzione della critica sociale e culturale nel nostro territorio.

Un primo corso di formazione politico ha invece riguardato il concetto di egemonia culturale gramsciana con riferimenti diretti anche al lavoro di tipo istituzionale all’interno dei parlamenti comunali e cantonale del nostro Partito. Un altro momento formativo ha riguardato invece il sindacalismo svizzero e ticinese partendo dalla questione della pace del lavoro fino agli esperimenti di sindacalismo di base e l’evoluzione delle federazioni dell’Unione Sindacale Svizzera.

La storia degli ultimi vent’anni del Partito del Lavoro poi rinominato Partito Comunista ha rappresentato un momento di riflessione per i militanti convenuti. Sono stati a tal proposito riesumati alcuni verbali degli anni passati così come vecchi documenti politici. Soprattutto, però, sono state analizzate le contraddizioni di linea politica emerse nella discussione interna al Partito negli ultimi vent’anni e abbiamo approfondito i quattro tasselli strategici su cui si è impostata l’evoluzione della teoria e della prassi del Partito Comunista: la svolta della «normalizzazione», il concetto di «partito di quadri con funzione di massa» e quello di «partito di governo» nonché il ruolo importante della cooperazione internazionale nella definizione del progretto di società a cui ambiamo nell’ambito del multipolarismo.

Infine abbiamo ascoltato le relazioni in merito alle delegazioni giovanili che abbiamo inviato nella Repubblica Popolare Democratica di Corea e nella Repubblica Popolare Cinese a metà luglio e da poco rientrate. Esperienze che hanno suscitato entusiasmo nei giovani compagni coinvolti e su cui si chiede alla Direzione del Partito di investire proprio nell’ottica di preparare le nuove generazioni a leggere in modo adeguato la geopolitica del futuro, riconoscendo nella contrapposizione fra stati nazionali e imperialismo una contraddizione centrale della fase storica attuale.

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