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Il Partito Comunista ha preso atto dell’arrivo in Svizzera e in particolare a Bellinzona del Segretario di Stato statunitense Mike Pompeo. Conosciamo le regole diplomatiche che impongono una sua accoglienza da parte del Consiglio federale, tuttavia non possiamo non rimarcare le responsabilità politiche di tale personaggio, che da parte nostra non gode di alcuna simpatia.

Pompeo è in questo momento uno dei massimi rappresentanti dell’imperialismo atlantico a guida statunitense, corresponsabile di guerre (come quella minacciata in questi giorni contro l’Iran), colpi di stato (come gli ultimi tentativi in Venezuela), di flussi migratori e di instabilità politiche ed economiche. E’ giusto quindi fargli capire che chi come noi ambisce alla pace e rifiuta le ingerenze nella sovranità di paesi terzi, non lo ritenga persona gradita sul nostro territorio.

Siamo sensibili alla necessità di costruire un mondo multipolare che possa frenare lo strapotere della superpotenza (per quanto in declino) nordamericana di cui Pompeo è esponente. In tal senso esprimiamo soddisfazione per la partecipazione della Svizzera al progetto di Nuova Via della Seta promossa dalla Cina e auspichiamo che il nostro ministro degli esteri Ignazio Cassis esprima al proprio omologo statunitense tutto il nostro disappunto di nazione neutrale e dalla lunga tradizione umanitaria riguardo alla politica aggressiva degli USA. A partire dalla condanna della recente occupazione dell’Ambasciata venezuelana a Washington, che costituisce un atto di pirateria in contrasto con la Convezione di Vienna sulle relazioni diplomatiche che non può lasciare indifferente il nostro Paese! Invitiamo altresì la diplomazia svizzera a insistere con la controparte statunitense per la firma di un trattato di pace con la Corea e la fine delle sanzioni economiche ai danni di Iran, Siria, Cuba e Venezuela.

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