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Anche a Stabio i neo-papà potranno godere di un congedo paternità di 20 giorni. Dopo Bellinzona e Castel San Pietro, un altro Comune ticinese compie un importante passo avanti per una socialità più vicina alle esigenze della popolazione. Si tratta di un gesto fondamentale per rispondere ad una delle più importanti sfide cui è confrontata la nostra società: saper conciliare sempre più e meglio le esigenze e le aspirazioni professionali con quelle della famiglia, così come la necessità di una più equa e moderna condivisione dei ruoli famigliari. Favorire una piena ed effettiva bigenitorialità significa non solo agevolare il rientro al lavoro delle mamme, ma soprattutto permettere al padre di essere fin da subito parte integrante del percorso educativo e affettivo del figlio.

Con questi propositi lo scorso mese di dicembre avevo avanzato a Bellinzona la proposta di raddoppiare da 10 a 20 il congedo pagato ai dipendenti comunali neo-papà, poi votata e accettata dalla maggioranza del Consiglio Comunale.

È stata una vittoria importante che non va considerata come limitata ai soli dipendenti comunali della Città di Bellinzona: rappresenta un precedente che ha fatto breccia. Sempre più Comuni stanno valutando e approvando l’estensione dei congedi paternità per i propri dipendenti, e sicuramente potrà servire in sede di contrattazione ad ampliare questo diritto anche per i lavoratori attivi nell’economia privata.

In un momento storico caratterizzato dall’erosione dei diritti sociali, la battaglia sull’estensione del congedo paternità non può che essere uno degli elementi sui cui ripartire per invertire questa tendenza. Gli sforzi per sviluppare uno stato sociale forte e moderno devono concentrarsi su proposte concrete e coraggiose, che, se fino a qualche anno fa potevano sembrare irraggiungibili, ora possono sfruttare la “tendenza” e diventare la normalità.

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