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Il Comitato Centrale del Partito Comunista si è riunito a Bellinzona lo scorso sabato 20 ottobre e  si è felicitato per la parziale approvazione da parte del Gran Consiglio ticinese della mozione del nostro deputato Massimiliano Ay atta a migliorare la formazione degli agenti di sicurezza privata. Alcuni nostri consiglieri comunali stanno nel frattempo attendendo risposta dai rispettivi municipi in merito alla proposta di vietare la delega di atti di autorità a tali agenzie di sicurezza privata.

Dopo una relazione del compagno Alessandro Lucchini, consigliere comunale a Bellinzona in merito alle nuove Officine FFS è apparso evidente che il tutto risulta alquanto vago e squilibrato a favore esclusivo dell’Azienda, sia i lavoratori sia l’ente pubblico ne escono con molto poco. Stiamo parlando di volumi di lavoro estremamente ridotti con una perdita di centinaia di posti di lavoro e lo spostamento del baricentro produttivo sui treni passeggeri piuttosto che a quelli merci significa una riduzione del 70% rispetto alle attuali attività delle Officine e la rinuncia di fatto al centro di competenze in ambito ferroviario. Si tratta di un compromesso al ribasso che non possiamo accettare. Il Partito Comunista chiede invece di votare subito sull’iniziativa “Giù le mani dall’Officina” che rivendica un’azienda pubblica che prenda in mano le attività dell’Officina e se necessario proceda all’esproprio che si renderebbe necessario per il bene della collettività.

L’approfondita analisi dell’iniziativa “per l’autodeterminazione” volta a sancire il primato del diritto costituzionale svizzero sul diritto internazionale presentata dal compagno Edoardo Cappelletti ha convinto i membri del Comitato Centrale a dare un’indicazione contraria: benché la questione della sovranità nazionale sia per noi importante e non si idealizzi certo la Convenzione Europea dei Diritti Umani (CEDU) che resta ideologicamente orientata, questa iniziativa non solo mette in discussione una quarantina di accordi in ambito sindacale siglati con l’Organizzazione Internazionale del Lavoro, ma crea un problema giuridico e politico anche perché l’assenza di una corte costituzionale apre le porte alle iniziative costituzionali demagogiche e illusorie che potranno a quel punto essere contrarie ai diritti umani. Pur essendo contrari a questa iniziativa, il Comitato Centrale deplora la campagna del PS basata su una retorica “dirittoumanista” acritica e tipicamente filo-UE, che arriva a umiliare i sentimenti patriottici e insulta personalmente presidenti di nazioni estere. E’ con questa comunicazione che si spingono i lavoratori verso l’estrema destra!

La compagna Lea Ferrari ha presentato l’iniziativa popolare “per la dignità degli animali da reddito agricoli” che chiede sostanzialmente degli incentivi a chi non procede alla decornazione del bestiame, un atto che comporta sofferenza all’animale. Il Comitato Centrale ha deciso di approvare l’iniziativa nell’ottica di evitare svantaggi concorrenziali per quegli allevatori che seguono questa prassi.

Si è discusso anche dell’ennesimo caso di nonnismo durante il servizio militare ai danni di reclute ticinesi e si è ribadita la necessità per i giovani di optare per l’obiezione alla leva  militare e in modo particolare ai giovani del nostro Partito è stata data l’indicazione di passare al servizio civile il prima possibile: non essendoci margini di riformabilità dall’interno dell’esercito borghese, occorre smetterla di alimentarne le fila altrimenti verrà sempre legittimato. Sono state date istruzioni anche per raccogliere maggiori contatti con militari ancora attivi che covano sempre più dubbi su questa istituzione borghese e ci si è congratulati verso chi ha avuto il coraggio di abbandonare la divisa e di rompere il muro di omertà. I militanti del Partito Comunista si impegneranno ora a diffondere i casi di abusi di potere nelle caserme di cui si verrà a sentire.

E’ convinzione del Comitato Centrale che l’esercito di leva non sia oggi efficace dal punto di vista della pretesa difesa nazionale ma che l’unico motivo per cui lo si mantiene è di tipo economico (apparato bellico) e di controllo sociale sulle nuove generazioni, trasmettendo loro il conformismo e la passività nei confronti delle ingiustizie della società borghese. Esso peraltro si vede con la difficoltà estrema delle reclute di rifiutare gli ordini degradanti e illegali e l’incredibile omertà dilagante nelle caserme. In tal senso è stato data indicazione al compagno Samuel Iembo di dare il giusto peso a questo tema nell’ambito delle attività della Gioventù Comunista e al compagno Alberto Togni, nella sua veste sindacale, di partecipare al dibattito su Teleticino in opposizione a un giovane sergente dell’esercito attivo nell’UDC.

La Commissione elettorale del Partito Comunista si è nel frattempo riunita per la prima volta dopo essere stata eletta dalla Conferenza d’Organizzazione del 28 settembre scorso. Il Comitato Centrale ha preso atto con sbigottimento (vedi comunicato) che anche di fronte alla rinuncia alla candidatura da parte del capogruppo socialista Ivo Durisch, la Direzione del PS abbia rifiutato di aprire la lista a un/a esponente comunista impedendo così la tanta decantata unità della sinistra e di fatto spostando il baricentro politico verso destra perché ora tre candidati su cinque della lista socialista al governo sono fra i fautori degli sgravi fiscali ai ricchi.

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