Share this page to Telegram

A) Introduzione

E’ un sentimento misto di responsabilità e preoccupazione che c’induce a volgere lo sguardo al prossimo rinnovo dei poteri cantonali, il quale, per la sinistra in senso ampio, non sembra per ora poggiare su premesse rassicuranti. La Conferenza d’Organizzazione del Partito Comunista, riunitasi a Locarno in data 29 settembre 2018 prende atto che, a fronte di una crescente offensiva delle destre, nonché di una gravosa dispersione delle forze progressiste (PC, PS, MPS-POP e Verdi), sussista un rischio concreto di vedere compromessa una significativa rappresentanza della sinistra a tutti i livelli istituzionali. In tale delicato contesto, consapevoli delle conseguenze politiche e sociali che una simile perdita di terreno comporterebbe per il Paese e le classi popolari e lavoratrici, consideriamo ineludibile il rilancio di un discorso sulla politica delle alleanze a sinistra.

B) La fine dell’esperienza MPS-PC

Benché noi si abbia dato la disponibilità a rinnovare la lista unitaria con MPS in virtù delle numerose posizioni politiche condivise sul piano cantonale, il partito trotzkista ha unilateralmente rotto l’alleanza. “Per quello che dobbiamo fare, a noi basta un deputato”: questo è sostanzialmente il concetto espresso dal granconsigliere di MPS durante un dibattito in parlamento. A prevalere nel partito trotzkista non è quindi la volontà di incidere nella realtà in senso costruttivo a favore della collettività, ma il voler emergere unicamente quale opposizione urlata e sostanzialmente sterile, giocando esclusivamente sull’indignazione. Si tratta di un’impostazione – incredibilmente sposata dal POP tradendo così la pretesa “eredità” politica e metodologica del Partito del Lavoro – che non appartiene alla nostra cultura politica e che non si addice a un partito che si vuole di trasformazione sociale. L’alleanza che MPS ha in mente è esclusivamente retta da un principio settario, in cui il ruolo dei partner sia di assoluta subalternità: è evidente che l’indipendenza del Partito Comunista non poteva essere gradita.

C) Il FA ha perso il treno?

Di fronte soprattutto alle contraddizioni interne emerse in modo nettissimo nel PS nel corso della campagna contro gli sgravi fiscali e al disorientamento di una parte della base socialista era necessario, come da noi proposto, creare subito una piattaforma alla sua sinistra che rappresentasse un’alternativa solida anche per questa parte di elettorato. La scelta del Forum Alternativo (FA) di non porsi in quest’ottica per le elezioni cantonali, rinunciando a costruire intorno a una figura riconosciuta e stimata come quella di Franco Cavalli una lista unitaria della sinistra di opposizione, a cui il nostro Partito aveva dato disponibilità, è un’occasione persa. Occorre tuttavia mantenere aperto il dialogo e la collaborazione con il FA in vista non solo delle prossime elezioni federali, ma in generale per promuovere campagne unitarie con chi davvero vuole lavorare assieme, su basi di parità e senza sgomitare per promuovere unicamente la propria sigla in un autoreferenziale “controllo del nulla”.

D) Le contraddizioni del centro-sinistra

Alla luce di quanto sopra, è in pieno spirito unitario che il Partito Comunista, di fronte al rischio di un arretramento della sinistra e alla consapevolezza di non essere autosufficienti per determinare cambiamenti incisivi nel Paese, si dichiara aperto alla possibilità di costruire, partendo da una piattaforma comune e dalla presenza di un suo candidato, un’alleanza elettorale – di carattere tattico – con il Partito Socialista, almeno per la corsa al Consiglio di Stato. Riconosciamo le contraddizioni interne alla socialdemocrazia e sosteniamo i margini aperti dalla nuova presidenza del PS per una migliore sinergia del fronte progressista e sindacale. Tuttavia, qualora ipotesi di collaborazione comparabili e dignitose per il nostro Partito non potessero venire assecondate dal PS siamo pronti a presentare una nostra lista sia per il Parlamento sia per il Governo. Con questa apertura intendiamo ribadire pertanto la nostra disponibilità verso quelle convergenze unitarie che, nel rispetto delle diverse sensibilità che le compongono, siano capaci di portare avanti anche puntualmente un progetto politico progressivo e condiviso che blocchi la grave avanzata della destra neo-liberale.

E) Consolidare il PC resta un imperativo

Il Partito Comunista – compatibilmente con la consegna del 23° Congresso: “insistere sull’organizzazione, costruire community– deve consolidarsi nella propria struttura e nel senso di appartenenza. Ciò sarà possibile solo continuando a investire anzitutto sui giovani e sul movimento studentesco, valorizzando cioè con tenacia il loro protagonismo anche attraverso nuove vie. In secondo luogo occorre investire nelle sezioni: abbiamo sofferto un calo di territorialità, in parte compensato dal nostro lavoro nelle associazioni della società civile e per iniziative e referendum, tuttavia non possiamo ancora dirci soddisfatti. Questo significa che bisogna approfittare delle elezioni per migliorare anche da questo punto di vista, e ricordandosi che è il solo modo per superare la volatilità del voto di opinione. Da ultimo la comunicazione va sistematizzata per superare il muro della censura mediatica di cui siamo vittima.

F) Conclusione

La Conferenza d’Organizzazione del Partito Comunista risolve di:

1. impegnare il Partito nella presentazione di una propria lista per le elezioni sia del Consiglio di Stato sia del Gran Consiglio ticinesi.

2. il punto 1 può venire a cadere qualora la nostra proposta di alleanza trovasse una risposta positiva da parte del Partito Socialista. In tal caso è demandato al Comitato Centrale, che sarà convocato in forma allargata, di decidere la forma con cui presentarsi alle elezioni cantonali.

3. eleggere una Commissione elettorale in seno al Comitato Centrale. Essa si occuperà della gestione delle liste, delle eventuali alleanze, della formulazione definitiva e della presentazione del programma, della propaganda elettorale e dell’organizzazione dei relativi eventi.

4. dar seguito alle indicazioni sul radicamento del Partito e convocare una nuova Conferenza d’Organizzazione dopo le elezioni cantonali 2019 e dare poi avvio in tempi adeguati alla fase preparatoria del 24° Congresso del PC che dovrà tenersi prima dell’estate 2020.

risoluzione_def

CONDIVIDI